Chiariello: “Conte prepara la fuga? Toglietevelo dalla testa! Ha provato l'elettroshock”

Chiariello: “Conte prepara la fuga? Toglietevelo dalla testa! Ha provato l'elettroshock”
Ieri alle 23:00Le Interviste
di Antonio Noto

Il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto "Punto Chiaro" ai microfoni di Radio CRC: "Per capire Antonio Conte, forse è il caso che noi ci andiamo a leggere un po' delle sue parole. Lui ha scritto di sé stesso: ‘A me piace essere chiamato quando serve cambiare. Ma un presidente che chiama un allenatore come me, si espone lui per primo, sta dicendo a tutta la sua organizzazione che vuole quel cambiamento, che lo pretende da parte di tutti e in questi casi è inevitabile trovare persone che tenteranno di fermare quel processo tirando un metaforico freno a mano’. Sono parole importanti e lui aggiunge: ‘Per fare questo bisogna trovare un linguaggio individuale, le parole chiave per ciascuno. Trovare il linguaggio giusto è compito di chi esercita una leadership, ma se quel dialogo se quel dialogo non decolla, allora occorre farsene una ragione e prendere atto di incompatibilità che saranno un ostacolo verso l'obiettivo’. È questo quello che ha trovato Conte a Bologna? Un freno al dialogo, un atto di incompatibilità che va rimosso con atteggiamento forte. Lui aggiunge: ‘Costruire squadre è un processo magico che passa attraverso tre concetti imprescindibili: l'arte di essere esemplari, cioè dare l'esempio, la capacità di valorizzare le competenze specifiche di tutte le componenti del team e la volontà di spostare in avanti i limiti, soprattutto quelli considerati insuperabili’. Berruto gli chiede: ìMa cos'è la mentalità vincente?’ E lui lo spiega parlando anche del magazziniere. è il modo di aiutare chiunque faccia parte del team a dare oltre i propri limiti. Ed è questo il tipo di persone che voglio al mio fianco’. Il titolo del libro è ‘Dare tutto, chiedere tutto’, è già tutto un programma. Dove viene intervistato da Mauro Berruto, letteralmente che si confronta con le sue esperienze di grande allenatore di volley. Da lì si capiscono molte cose, tante cose.

Nel dialogo tra i due allenatori si capisce qual è la mentalità che Antonio Conte porta avanti e anche il fatto che lui preferisce situazioni traumatiche da cui trarre il meglio. Gestire situazioni vincenti gli è più difficoltoso. E dice una cosa Antonio Conte alla domanda si parla molto di squadra, di staff, di capacità, ma quanta solitudine, che c'è dietro? Antonio risponde così. ‘Ti rispondo citando un grandissimo allenatore americano nel basket è un mito, no? Phil Jackson, a volte non importa quanto tu sia una brava persona, dovrai comportarti da stro**o. Non puoi fare l'allenatore se hai bisogno di piacere tutti a tutti’. Parole forti quelle di Phil Jackson che Antonio Conte sposa. E se a Bologna ha voluto fare l's….. apposta? Per svegliare questo corpo di squadra, che lui vede adagiarsi su sé stesso? Se piuttosto che vederlo come un tentativo di resa, una voglia di scappare che molti hanno visto e su cui hanno fantasticato, ci fosse stato invece la voglia di voler svegliare il gruppo con uno schiaffone impressionante? Lui dice: ‘Quando dico che vogliamo avere qualche atleta di riferimento, non intendo che servono gli yes-men all'interno dello spogliatoio. Semmai è importante avere persone capaci di trasmettere e rilanciare con forza e intensità il tuo pensiero’. Quanto gli è mancato Romelo Lukaku? E aggiunge: ‘Spesso succede nei club, come nelle aziende, che ognuno sia portato a pensare di coltivare al meglio il proprio orticello. Ma c'è una domanda molto potente da rivolgere ai membri della propria squadra: tu dimmi, perché sei qui? A volte noi portiamo cambiamenti radicali e questo si scontra con chi tira a campare senza troppe aspettative, difendendo la propria posizione. In quel caso tu sei percepito, ed è vero, come colui che crea una rottura, uno strappo. Il fatto è che non si può pensare di cambiare la cultura di un'organizzazione senza interventi radicali’. Ma questo discorso dell'orticello non vi richiama niente? A Bologna non ha detto esattamente questo? ‘Dovremmo chiederci piuttosto, ma è possibile cambiare le persone e fino a che punto?’ E qual è la risposta che dà Antonio Conte? ‘Voglio essere onesto, le persone vanno ascoltate e lui infatti li ha ascoltati i calciatori, capite, conosciute e allora va data sempre una possibilità’. Vi ricordate le parole a De Bruyne? ‘La prima volta si può sbagliare, si dà una possibilità, la seconda no’. Queste parole ve le ricordate? ‘Voglio essere onesto, le persone vanno ascoltate, capite, conosciute e gli va data sempre una possibilità. Tuttavia c'è un limite al tentativo di cambiarle, superato il quale, se non cambiano vanno cambiate loro senza retorica’. A chi non sta bene la valigia è pronta. Ed ecco che già si sente dire: ‘A gennaio Tizio, Caio e Sempronio andranno di qua, andranno di là, Beukema, Noa Lang…’ Io non credo a niente di tutto ciò, ma queste parole di Conte dette a Bologna sono su carta già scritte, le stesse, le identiche nel libro dove dice: dare tutto. E lui dice: ‘Il nostro è un lavoro dove c'è uno spazio enorme per il fallimento’. Lui sa tutto questo ed è pronto ad affrontarlo.

Quindi toglietevi dalla testa che Antonio Conte si è preparato il terreno per fuggire. È una vulgata che ormai è datata. Antonio Conte ha voluto, e me ne sono convinto andando a rileggere il suo libro, dare una scossa all'ambiente, ma forte, proprio un elettroshock. Per me ha esagerato, per me è andato in plurispetizia, è andato oltre. Però lo capiremo, magari sarà servito, magari la squadra sarà messa di fronte alle proprie responsabilità. A maggior ragione le parole di Giuffredi ci fanno dire che i giocatori sono pronti a seguire conto e che non è vero che c'è frizione tra loro e il tecnico. E se quello che ha detto Giuffredi corrisponde a verità e non ho nessun motivo di dubitare che sia vero, allora quello che è stato a Bologna, un momento scioccante per tutti, potrebbe rivelarsi perfino un momento fondante. Ma questo lo capiremo solo vivendo, avrebbe detto Mogol con Battisti, perché tanto tra poco Atalanta, Roma, Juventus hic rhodus, hic salta”.