Chiariello non ci sta: “Una parte della tifoseria non all’altezza della squadra!”

Umberto Chiariello, giornalista, nel suo editoriale per Radio Crc ha ripreso le parole spese da Arrigo Sacchi sul Napoli e soprattutto sull'ambiente Napoli e le ha commentate così: "Il diritto che non ho è di vestire i panni del pompiere. Ma perché lo faccio? Per delle motivazioni molto specifiche. Perché ormai ho una storia, mia personale, di tanti anni di visione del calcio a Napoli che mi fa capire cosa può essere pericoloso in questa città Io ho sempre molto ammirato, devo essere sincero, Arrigo Sacchi, che è uno di quei casi dove l'ammirazione intellettuale non combacia con l'ammirazione per il personaggio. Sacchi mi sta antipatico. Non è una persona simpatica, non mi è stato mai simpatico, era il grande nemico all'epoca del Milan, molto milanocentrico, però... Sacchi è stato un grande rivoluzionario del calcio, uno che ha cambiato la storia del calcio, insomma è uno che quando parla dice cose sensate. E Sacchi ha sempre detto che Maradona, al di là di tutti gli schemi del mondo, era il più grande di tutti. Sacchi ha anche detto in questi anni che il vero problema di Napoli è Napoli. Noi tutti lo abbiamo attaccato, vituperato, pensa ai fatti tuoi. Tu sei contro Napoli. Tu sei un nemico di Napoli. Ma non è così.
L'ambiente di Napoli non è abituato a vincere. E questo è un problema. Perché quando Napoli diventa vincente o perlomeno competitivo il troppo entusiasmo e quindi di conseguenza la grande delusione, se non si arriva a dama del risultato, genera problemi enormi. In altri ambienti, dove pure le critiche sono al calore bianco, c'è l'abitudine al successo, c'è la consapevolezza del successo, c'è la gestione del successo, al punto che la Juventus, quando vinceva 9 scudetti di fila, andavano a festeggiare in piazza 200, erano talmente abituati. Il che non fa bene al tifo, alla bellezza dello sport, alla passione, l'assuefazione non è mai cosa buona. Se uno mangia caviale e champagne, prende caviale e champagne, che magari è il sogno di una vita, quando mai io mi troverò in un consesso di ricconi dove si mangia caviale e champagne. Può sembrare un sogno da parvenu. Ma nel momento in cui tu tutti i giorni hai caviale e champagne, sai che c'è di nuovo? Una bella pasta e fagioli non è meglio? Eh sì, perché l'abitudine anche al cibo, quello d'élite, quello costoso, alla fine diventa abitudine e in quanto tale noioso, fa perdere stimoli. sono gli stimoli che generano passioni. In questo Napoli è genuina, è la più bella di tutte, ma è anche la più pericolosa. Perché? Perché se si genera un grande entusiasmo che trascina inizialmente l'ambiente, per carità, dopo, qualora i risultati non sono conseguenti a queste altissime aspettative, il contraccolpo è molto forte.
Ricordiamo cosa accadde nell'88. Il Napoli più forte di tutti i tempi dominava la magica. Si pensava a un Napoli imbattibile, scudetto vinto a gennaio, a febbraio. E invece accadde quello che accadde. Bagni. col suo infortunio ruppe il giocattolo, diciamoci la verità, altro che camorra, appalti, tutte queste sciocchezze che si sono dette, alla fine il giocattolo si sfasciò. E ci fu la banda dei quattro, l'epurazione, arrivammo allo psicodramma. Allo psicodramma. Il Napoli dovette rifondare dall'anno successivo. Per fortuna c'era un collante che si chiamava Maradona. E questo portò il Napoli a rifare ad una squadra che tornò a vincere. Ma questo Napoli, troppo bello per essere vero, o magari ancora meno bello di quello che può diventare, perché i limiti non li conosciamo di questa squadra.
Ma il Napoli che abbiamo visto a Firenze, il Napoli che abbiamo visto a Reggio Emilia, fa luccicare gli occhi. È una squadra totalmente diversa dall'anno scorso. E ora che ha messo nel motore non solo il genio di De Bruyne, la sapienza tattica, l'intelligenza di gioco di De Bruyne, ma ha messo nel motore anche un centravanti che un po' è Lukaku, un po' è Osimene, per come attacca la profondità e per come difende palla, ogni sogno diventa possibile, in campionato perlomeno, in campionato perlomeno. Ma c'è un grande ma, quanto una casa. Vincere due volte di seguito il campionato non è riuscito mai a nessuno. Quando dico nessuno intendo sempre l'altra Italia, quella che non sia rappresentata dalle tre classiche squadre del nord, vale a dire Inter, Milan e Juventus soprattutto. Tant'è vero che ci sono solo due casi, il grande Torino e che non era in quel caso una squadra provinciale, ma era la squadra d'Italia. E il Bologna del 29-30, un secolo fa, in un secolo, non è mai riuscito a nessuno. Se poi consideriamo che vincere quest'anno sarebbe il terzo titolo in quattro anni, parliamo di un cambio di potere al vertice, un cambio epocale. noi ci dobbiamo rendere conto che stiamo assistendo a un qualcosa che è epocale, che va sui libri di storia. Cioè il Napoli, senza avere i catarioti o i sauditi alle spalle, fa quello che hanno fatto il Paris Saint Germain a Parigi, in piccolo ovviamente, e il City in Inghilterra. Cioè club che non vincevano mai, come il Napoli che non vinceva mai, 33 anni senza vincere niente, se non coppette, ebbene diventa dominante. Tre titoli in quattro anni. Due consecutivi. Roba che non è mai successa. Alla Fiorentina. Al Torino, tolto il grande Torino. Al Cagliari. Al Verona. Alla Roma. Alla Lazio. Ditemi voi, le squadre scudettate d'Italia, se me ne dimentico qualcuna, al Genoa, al Bologna, alla Fiorentina, l'avevo già detta, sì. Mai! 29-30 Bologna, Grande Torino, basta. Hanno vinto uno, due, massimo tre scudetti da Roma. Nella loro storia, ma mai di seguito. Perfino la Grande Roma Di Falcao e Bruno Conti non ha vinto due scudetti di seguito. Ha riuscito a fare scudetto e finale di Coppa dei Campioni. La Sampdoria di Vialli e Mancini, scudetto e finale di Coppa dei Campioni. Ma mai due titoli consecutivi. Mai. Quindi capirete che noi ci troviamo di fronte a un fatto epocale. E lo stiamo trattando come se fosse la norma. Il Napoli è più forte, il Napoli domina, vinceremo, non c'è dubbio. Facciamo tutti i pronostici, Napoli primo, Napoli primo, Napoli primo. Mettiamo dieci opinionisti uno a fianco all'altro, Napoli primo, Napoli primo, Napoli primo.
E se Napoli fa secondo o fa terzo, entra in Champions, fa 80 punti almeno, si ripete fondamentalmente e non vince, chi le ferma le polemiche? Io stamattina, nel caffè del mattino, ho sentito commenti allucinanti. Luca è un bidone. Luca non è buono. Abbiamo buttato i soldi. Elmas non è all'altezza del Napoli. Non abbiamo questo, non abbiamo quell'altro. Io sono trasicolato. Giudizi tranchant. Terribili giudizi. di un pubblico non all'altezza della sua squadra. Una parte, perché c'è una parte meravigliosa che è altro che all'altezza, che è cresciuta con questo Napoli, che ha capito la grandezza di questa società, che ha capito finalmente che 'Pappò caccia i soldi' era una cazzata clamorosa, che ha capito la forza, la solidità di questa società, che ha saputo tenere la barra dritta per oltre vent'anni e che ti spende 350 milioni in due anni e se si rompe Lukaku ne mette 50 sul piatto, dice al Milan, levati da mezzo, che siamo noi quelli forti e si va a pigliare Hojlund: di questo dobbiamo parlare. Della forza di questa società. Invece, Lucca non è buono, manca questo, manca quello, camma fa con Mazzocchi. Ragazzi, voi state state male state messi male. Non siete all'altezza di questa Napoli. Voi vi meritate Canzi e Ferradini. O ancora peggio Montezine, Pavone, Graffiedi ma già offendere ma godetevi questa squadra a Manchester per vincere ma a chi? Ma dove? A Manchester per giocarcela sapendo che affrontiamo una squadra abituata ai vertici di Premier e di Champions che ha dei mostri là davanti che ha un monte ingaggi triplo, quadruplo rispetto al Napoli che ha una rosa che vale due volte quella del Napoli che ha una ricchezza e strutture che noi ci sogniamo. E noi, con la forza delle idee di De Laurentiis, della tigna di Conte e della capacità di questo giovane direttore sportivo, Manna, che ha saputo attrarre a Napoli McTominay, Hojlund e De Bruyne, spiegando il progetto Napoli, va a giocarsela con gli scarti loro, quelli della sponda United, McTominay e Hojlund, o quello che hanno lasciato andare via, De Bruyne, che da noi diventano perni fondamentali e ce li andiamo a giocare, siate orgogliosi, ma non chiediate di vincere, perché dopo il contraccolpo è il passo successivo per cui io devo fare da pompiere, sapendo quanto grave possa essere il contraccolpo. Poi vengono le vittorie. Siamo qui per gioirne e raccontarle. È il nostro ruolo ed è anche la nostra ambizione poter raccontare le vittorie del Napoli, essere i testimoni del tempo e dire io c'ero. Ma non ve la prendiate con me quando io vi invito alla prudenza e alla calma. Perché solo con la calma e con la ragionevolezza e godendoci con orgoglio la forza di questa squadra guidata da uno straordinario allenatore e da una società forte alle spalle possiamo arrivare a traguardi impensabili nella storia. Perché storia magistra vitae e ci insegna che questi traguardi non li ha raggiunti mai nessuno. Quindi a Manchester si va per dimostrare di essere forti. Il risultato è la cosa che conta meno, è uscire dal campo tra gli applausi. Perché in questo momento c'è una sola cosa che va evitata: l'imbarcata. E squadre come il City, l'imbarcata la possono dare a chiunque, in qualsiasi momento, senza paura, con umiltà e determinazione, ma soprattutto senza pretese. Meno pretese abbiamo, più ci divertiremo e più gusteremo il successo. Poi avete voglia di prendermi in giro. Lucca, Hojlund, in campo, chi aveva mai pensato che Conte avrebbe schierato Hojlund? Nessuno. Volete fare i fenomeni? E fate i fenomeni, divertitevi.
UEFA Champions League 2025-2026
![]() |
VS | ![]() |
Manchester City | Napoli |
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro
