Ernesto Marino: "Sarà emozionante rivedere mio padre e Reja al San Paolo. Quanti ricordi con Lavezzi, Hamsik..."

L'edizione odierna del quotidiano Cronache di Napoli propone un'intervista ad Ernesto Marino, dirigente del Sorrento e figlio di Pierpaolo Marino: "Rivedere mio padre a Fuorigrotta per affrontare il Napoli è sempre una grande emozione. Però rivederlo al fianco di Reja mi dà sensazioni speciali. Mi gusterò la partita, senza dare troppa importanza al risultato, perché rivedere papà ed Edy di nuovo insieme al San Paolo è già una vittoria. Di momenti speciali nell’esperienza che mio padre e Reja vissero insieme nel Napoli ce ne sono tanti, però più che a un singolo episodio io sono legato a una stagione in particolare, ovvero il campionato di serie B vinto nel 2006-2007. Conquistare la promozione in A con Juventus e Genoa con il +10 sulla quarta classificata che sancì la vittoria del campionato senza la disputa dei play off fu un risultato storico. Ricordo ancora con piacere pure le sfide di Coppa Uefa col Benfica, ma la vittoria del campionato cadetto più competitivo di sempre resta per me un’emozione indescrivibile”.
A quale operazione di mercato conclusa da suo padre è più legato? "Sono molto legato agli acquisti di Lavezzi e Hamsik. Mi ricordo che quando il Napoli era in serie C papà mi ripeteva spesso che il suo sogno era portare in azzurro un calciatore capace di indurre i tifosi a seguire le partite in piedi come faceva Maradona. Nel suo piccolo il Pocho è riuscito ad emozionare il pubblico del San Paolo come faceva Diego. Ovviamente con le dovute proporzioni. Io e mio padre siamo legati anche ad Hamsik. Papà me lo dice sempre che lo slovacco è speciale. E poi, ricordo sempre con piacere quando mio padre ebbe l’intuizione della nascita del Centro Sportivo di Castelvolturno. Mi ricordo che alla vigilia di una partita, io e papà ci concedemmo una passeggiata sui campi da golf dell’Holiday Inn (oggi Marina di Castello Resort ndr), come spesso facevamo per scaricare la tensione. Mio padre le fa ancora, però adesso al mio posto c’è mio fratello Gianmarco. Tornando a quel giorno, ricordo che mio padre alzò gli occhi, vide dei riflettori disposti come su un campo di calcio e mi disse che in quel punto preciso si poteva costruire un campo di allenamento. Allora il Napoli vagava per la Campania in cerca di terreno di gioco su cui lavorare. Dopo quell’intuizione di mio padre, gli azzurri hanno avuto un Centro Sportivo all’avanguardia”.
Con Reja che rapporto ha? "Per me è come un secondo padre. Io ho visto la nascita del nuovo Napoli. In pratica trascorrevo tutti i giorni a Castelvolturno. Reja mi ha visto crescere. Gli sono molto legato e so che è un grande allenatore. E’ l’unico che può evitare la retrocessione dell’Atalanta. Sono le imprese che lo esaltano. Sono sicuro che ci riuscirà. Mio padre ha fatto proprio bene a ingaggiarlo pure a Bergamo. Credo che gli orobici abbiano un organico molto più competitivo di quanto si possa credere. La classifica è bugiarda, ma a volte capitano le annate storte. Però credo che alla fine si possa concludere con un risultato positivo”.
Con De Laurentiis che rapporto aveva? “Molto buono. Non vedo l’ora di riabbracciarlo in occasione della partita. Lo stesso farò con il figlio Edo, il vicepresidente del Napoli. In pratica siamo cresciuti insieme”.
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