Quando Quagliarella raccontò la brutta vicenda dello stalker: "Un incubo, fa male ancora oggi..."

Quando Quagliarella raccontò la brutta vicenda dello stalker: "Un incubo, fa male ancora oggi..."TuttoNapoli.net
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sabato 2 febbraio 2019, 11:30Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
Le sue parole

Fabio Quagliarella qualche tempo fa fu intervistato da Sky Sport per la rubirca 'I signori del calcio'. L'attaccante della Samp si espresse così, con parole più che mai attuali: "Parlai col presidente De Laurentiis e chiesi se potevo avere qualche giorno in più di vacanza per andare in Polinesia. Quando tornai c'erano canzono, pizze a nome mio, caffè col nome mio e io ancora non avevo indossato la maglia azzurra. Sapevo di avere una grande responsabilità. Per i tifosi ero uno di loro in campo. C'erano altri napoletani come Iezzo Cannavaro Vitale. Era bellissimo. Feci l esordio a Palermo, poi ci fu la prima al San Paolo col Livorno. Per arrivare al campo ero teso. Sudavo senza muovermi. Sapevo ci fosse una marea di gente. Mi dicevo: stai tranquillo e gioca come sai.



Stalking? La mia vicenda l'ho già raccontata. Un poliziotto della polizia postale dal mio arrivo al Napoli e già da un anno prima mi arrivavano lettere anonime e minacce di morte. Messaggi di ogni genere sul cellulare anche per mio padre e mia padre. Attacchi di pedofilia e camorra. Da lì è iniziato un incubo. Non ero più sereno per giocare. Pensavo potesse essere chiunque. Non amo riparlsrne. Fa male. È come riaprire una ferita che mi sono portato dentro tanti anni. La mia famiglia mi ha supportato tanto. Grazie a loro ho reagito. Nei miei confronti il tifoso napoletano ha sempre dimostrato tanto amore. Sapevo mi volevano bene e mi amano tutt'ora. Ci hanno diviso ma nessuno dei due voleva. Questo fa male.