Chiusura curva sud: la Roma riflette sul ricorso. La Gazzetta: ecco i motivi della decisione di Tosel

Invece che indignarsi per quegli infamanti striscioni apparsi all’Olimpico, a Roma sembrano essere tutti impegnati a cercare di capire perché alla curva Sud della Roma sia stata inflitta una giornata di squalifica. Un turno che a noi sembra davvero pochissimo, ma evidentemente nella capitale non volevano neanche quello. E così ci pensa la Gazzetta dello Sport a spiegare ai romanisti dei motivi burocratici e di giustizia sportiva che hanno spinto il Giudice Tosel ha chiudere la curva Sud, come se non bastassero quelli del buon senso. Uno dei problemi principali – scrive la rosa – è stata la mancata comunicazione: la Roma, a differenze di altre di 18 società, non ha mai inviato al giudice sportivo la comunicazione sulle misure e gli investimenti che verranno impegnati per prevenire le condotte violente dei propri tifosi. E poi, ancora, hanno influito sulla scelta di Tosel: “l’ampiezza di uno dei due striscioni, la durata dell’esposizione, il fatto che non siano stati disapprovati dal resto del pubblico, la mancanza di avvisi dello speaker dello stadio, il contesto del clima di tensione tra le tifoserie in cui è avvenuto in fatto ed ovviamente gli immancabili cori discriminatori che hanno accompagnato gli striscioni (su cui la Roma risultava recidiva).
Ma tutte queste motivazioni non hanno convinto ancora Pallotta. Oggi il presidente farà una scelta: ricorrere in appello o meno. Speriamo davvero che il patron americano della Roma decida di non farlo. Pare già assurdo che dobbiamo spiegare perché è stata chiusa la curva.
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