Cittadinanza italiana dietro compenso per 300 calciatori brasiliani: indagini nel napoletano
Pratiche false per ottenere la cittadinanza italiana senza avere i requisiti previsti dalla Legge. E' il caso di 300 brasiliani, tra cui anche alcuni calciatori professionisti, che hanno ottenuto la cittadinanza italiana dietro compenso. I carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato oggi esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Nola divieti di dimora e di frequentare pubblici uffici a Brusciano a carico di quattro indagati tra cui il responsabile dell'Ufficio di Stato Civile di un Comune del napoletano e il titolare di un'agenzia di disbrigo pratiche amministrative. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Con questo sistema i calciatori "carioca" sono riusciti ad aggirare i vincoli di tesseramento previsti dalle normative. I provvedimenti notificati oggi dai militari di Somma Vesuviana, emessi dal gip di Nola su richiesta della locale Procura, sono da mettere in relazione con una più ampia operazione che i carabinieri hanno eseguito lo scorso 7 aprile, sempre nel Napoletano. Dalle indagini dello scorso mese di aprile è emerso che bastava qualche migliaio di euro, 2-3mila circa, per diventare italiani, sfruttando inesistenti parentele italiane (qualche genitore o qualche nonno) grazie alle quali la Legge italiana consente di avere la cittadinanza con lo "ius sanguinis". A gestire le pratiche false era un dipendente del Comune di Brusciano (Napoli)
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