COPPA ITALIA: NAPOLI-SALERNITANA 1-1

COPPA ITALIA: NAPOLI-SALERNITANA 1-1
lunedì 26 agosto 2002, 05:16Notizie
di D. Locoratolo
Al vantaggio azzurro siglato da Sesa su rigore risponde Vignaroli. Finisce in parità il derby del San Paolo davanti a circa 50000 spettatori.
NAPOLI (4-4-2): Mancini; Troise, Baldini, Bonomi, Bocchetti; Sesa (31' st Cristiano), Vidigal, Husain, Montezine (25' st Alessi); Floro Flores (25' st Rastelli), Stellone. A disposizione: Roccati, Saber, Stendardo, Pavon. All.: Colomba. SALERNITANA (4-3-3): Botticella; Sardo (44' st Del Grosso), Fusco, Zoro, Pierotti; Camorani, Tedesco, Kolousek; Arcadio (17' st Cammarota), Vignaroli, Gioacchini (17' st Poziello). A disposizione: Niosi, Cardinale, Teco, Luciani. All.: Zeman. ARBITRO: Rodomonti di Roma MARCATORI: 12' pt Sesa rig. (N), 32' st Vignaroli NOTE: ammoniti Husain, Cammarota, Floro Flores, Camorani, Pierotti per gioco scorretto. Angoli 5-2 per il Napoli. Spettatori: 50000 circa con larga rappresentanza di tifosi granata. Recupero: 1' pt, 4' st. Il Napoli si lascia imporre il pari dalla Salernitana e deve rimandare a settembre, salvo complicazioni, la qualificazione al secondo turno di Coppa Italia. Il 3-3 tra Lanciano e Ternana, l'altra gara del girone, avrebbe permesso alla squadra di Colomba, in caso di vittoria, di staccare il biglietto per la fase successiva con una giornata di anticipo, ma una rete del solito Vignaroli, il finalizzatore di tutte le manovre granata, ha evitato che ciò si verificasse. Erano passati appena un venti minuti dal rigore trasformato da David Sesa per un atterramento di Pierotti ai danni di Vidigal nell'area di rigore salernitana quando il bomber di Zeman ha approfittato di una corta respinta di Mancini, in seguito ad una punizione calciata da Sardo, ed ha riportato in equilibrio il risultato. E' accaduto lo stesso, sebbene in circostanze e modi diversi, di quanto avvenne nel derby di andata dello scorso campionato, ricorderete: Napoli in vantaggio grazie al gol di Villa e pari nell'over time, con sospetto fuorigioco, da parte di Lazzaro. Ad assistere alla sfida tutta campana sono accorsi circa 50000 spettatori al San Paolo. L'importanza dell'evento, il debutto ufficiale tra le mura amiche, il rientro in massa dei vacanzieri e la curiosità di vedere all'opera il Napoli targato Colomba ha spinto verso il catino di Fuorigrotta un nutrito numero di appassionati. Staccati in prevendita almeno diecimila tagliandi, non era immaginabile aspettarsi tanta gente sugli spalti. Ed invece ancora una volta i napoletani hanno sorpreso tutti prendendo d'assalto i botteghini all'ultimo momento. Anche i supporters granata non hanno voluto perdersi il derby e di questi circa un migliaio ha occupato il settore ospiti incitando a gran voce i propri giocatori. Non sono mancati cori di scherno e striscioni offensivi tra le opposte tifoserie. Roba da poco se pensiamo a ciò che avvenne nei pressi dell'Arechi in occasione della partita di ritorno della passata stagione quando a diverse macchine targate Napoli venne dato fuoco e molti incidenti ebbero luogo prima e dopo i 90 minuti di gioco. Passando all'aspetto tecnico del derby versione-Coppa Italia disputato ieri, c'è da dire che Colomba ha confermato in blocco l'undici vincente schierato contro il Lanciano nella prima giornata, Zeman, invece, che doveva fare a meno di diversi uomini bloccati da infortuni di vario genere, ha preferito Tedesco a Teco a centrocampo, sciogliendo cosi l'unico dubbio che ha tormentato la sua vigilia. Buone le prove di Bonomi tra gli azzurri e del carneade Sardo, ex Terzigno, tra le fila granata. Il giovanotto, altra scoperta del tecnico boemo, ha dimostrato intraprendenza e padronanza dei propri mezzi risultando a tutti gli effetti un giocatore davvero interessante, e non solo in chiave futura. Su di lui già da oggi si può fare affidamento. Rispetto al Napoli, la Salernitana ha dimostrato di essere un gradino più su, sia solo per quel poco di gioco e di intesa che ha messo in mostra. La squadra di Colomba ha creato diverse opportunità da rete mettendo i brividi a Botticella almeno in un paio di circostanze, ma è parso che le stesse siano giunte più per combinazione che per una ferma e decisa volontà, o per intenderci meglio, attraverso un preciso disegno tattico. Il Napoli ha dato l'impressione di non sapere cosa fare in possesso di palla e di trovarsi in seria difficoltà nell'approntare una manovra degna di nota. I lanci lunghi dalla difesa a cercare la testa di Stellone, le sue spizzate per questo o quel compagno non ci sono sembrate la maniera migliore per affrontare un campionato da protagonisti, cosi come non ci pare il caso che di coordinare le manovre propositive a centrocampo debba occuparsi gente dai piedi certamente non finissimi come quelli di Husain e Vidigal, uomini in grado di arginare sapientemente le trame avversarie ma non certo abili a ricamare. Al Napoli servono necessariamente rinforzi e la società ha l'obbligo di cercarli e acquistarli quanto prima. Non crediamo proprio che i tifosi abbiano voglia e pazienza di assistere ad un film già visto l'anno scorso, quando per non completare adeguatamente un organico "monco e poco omogeneo" (queste furono le parole dell'allora trainer azzurro Gino De canio), non si intervenne sul mercato e ci si giocò la possibilità di approdare in serie A. Sbagliare è umano, perseverare&8230;