Cosa ci ha detto Torino-Napoli: i cinque punti di Tuttonapoli

Cosa ci ha detto Torino-Napoli: i cinque punti di TuttonapoliTuttoNapoli.net
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Oggi alle 10:30Notizie
di Davide D'Alessio

Seconda sconfitta in campionato per il Napoli contro il Torino, dopo quella contro il Milan, la terza stagionale includendo la Champions. Tanti infortuni da inizio stagione, difficoltà nel costruire gioco e una difesa che subisce gol. Tuttonapoli.net vi elenca i cinque punti chiave emersi dalla serata dell'Olimpico Grande Torino.

Troppi infortuni - Ancora due infortuni per il Napoli. Così come era successo con Olivera/Spinazzola nella settimana che ha portato alla sfida di Champions contro il Lisbona. Fuori McTominay e Hojlund, che si vanno ad aggiungere a Rrahmani, Lobotka e con Buongiorno e Politano non schierabili dal 1'. Sei titolari fuori dall'inizio. Continuare così ogni settimana rischia di diventare veramente complicato per la gestione, soprattutto quando c'è la Champions e si gioca ogni 3 giorni. Bisognerebbe iniziare ad interrogarsi: il Napoli è ben al di sopra della media nazionale o europea.

Sfida Baroni-Conte - La spunta ancora una volta Marco Baroni. Negli ultimi due anni tra i due allenatori un pareggio e tre vittorie per l'ex Lazio. Una bestia nera per Antonio Conte: l'ultima vittoria risale al 2009, quando vinse per 2-0 contro il Siena, sulla panchina dell'Atalanta. Nulla di trascendentale, ma chiudendo i varchi centrali con tre centrocampisti più l'aiuto delle due punte, ha mandato il Napoli sistematicamente sugli esterni dove non ha fatto la differenza.

Tanti i gol subiti - Sono lontane le prime due giornate contro Sassuolo e Cagliari, l'ultimo clean sheet risale a fine agosto. Dieci i gol subiti, tra campionato e Champions, nelle ultime sette partite. 7 i gol subiti in campionato, per la squadra che l'anno scorso chiudeva con 27 gol subiti, come miglior difesa. Recuperare Rrahmani e Buongiorno può fare tutta la differenza del mondo, ma biosgna ritrovare anche certi equilibri perché ad ogni ripartenza del Torino il Napoli era sfilacciato e lungo.

Dubbi sulla qualità di gioco - L'unica ed ultima partita dove il Napoli ha convinto per la qualità di gioco espresso è stata contro la Fiorentina. Il quarto primo tempo non esaltante, dopo quelli contro Pisa, Milan e Genoa. Questa volta la rimonta nella ripresa non è riuscita. La qualità nel costruire l'azione, nell'arrivare in maniera pulita in zona offensiva (a prescindere dei 22 tiri) è un aspetto da non sottovalutare. Palla sempre verso gli esterni o lunga sulla punta, ma senza Lukaku e Hojlund c'è maggiore difficoltà a fare quel tipo di gioco.

Lucca male, ma perché toglierlo nell'assedio finale? Ancora una prestazione negativa per Lorenzo Lucca, in difficoltà nel venire a legare a centrocampo come pretende Conte (ma perché il tecnico l'ha voluto fortemente in estate?). Nonostante le difficoltà, però, per una questione logica nel finale - quando si è provato a recuperare la partita con cross e campanili a ripetizione in area -, forse era il caso di tenerlo comunque in campo e non privare la squadra della torre più importante.