Il fallimento americano a Parma: 113mln spesi e -139mln per retrocedere e arrancare in B

Il fallimento americano a Parma: 113mln spesi e -139mln per retrocedere e arrancare in BTuttoNapoli.net
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 22 marzo 2022, 15:10Notizie
di Francesco Carbone
La Gazzetta dello Sport ha analizzato i conti del nostro calcio con uno speciale di due pagine con le 20 squadre della scorsa Serie A.

La Gazzetta dello Sport ha analizzato i conti del nostro calcio con uno speciale di due pagine con le 20 squadre della scorsa Serie A.

PARMA

L'unica che prenderemo in considerazione delle retrocesse nel 2020-21, perché ha una storia davvero particolare, fuori dal seminato. Basti pensare che il fatturato sia molto basso, solamente 37,7 milioni, ma che la proprietà - per mettere in campo una squadra poi retrocessa - ha speso ben 113,7 milioni di euro. Una enormità e che probabilmente continuerà in quest'annata. Il risultato netto è un terrificante -75.

Il fatturato
È praticamente tutto strutturato, cioè al netto di plusvalenze. Il Parma infatti ha guadagnato solamente 0,4 milioni in quell'anno dalle cessioni, dunque è normale pensare che la maggioranza dei soldi entrati nelle casse ducali siano da parte dei diritti televisivi. Anzi, praticamente tutti. Un anno prima, rispetto al -75 già citato, c'era stato un -20,2 che era già più in linea con quella che è la dimensione del Parma.

Debiti netti fuori controllo, ma l'anno prossimo non sarà molto meglio
La famiglia Krause ha dovuto inserire capitali proprio per sostenere il Parma in questa stagione, ma è chiara la dipendenza che ha il prodotto con i soldi immessi dal proprio azionista di riferimento. I debiti sono 139 milioni - più del Napoli - e il patrimonio netto è di -17,6 milioni. Insomma, la verità è che i ducali dovrebbero portare i libri in tribunale (come tanti altri club) se non ci fosse una proprietà danarosa dietro. L'anno prossimo ci sarà il paracadute a salvare parzialmente i conti, ma poi dovrà esserci una promozione quasi certa. E magari lo stadio, per dare un asset in più al club.