Il futuro del Napoli dipende dalla campagna acquisti

Faccio una premessa: bisogna sempre e comunque avere fiducia in un'unica persona, Aurelio De Laurentiis. Se il Napoli è tornato alla ribalta dei bei tempi e i tifosi sognano di nuovo, il merito è tutto suo, e vi assicuro che non ho ne il bisogno ne l'interesse ad essere "ruffiano".
Fatta questa premessa bisogna però doverosamente osservare che il Presidente deve avere molto chiaro che il futuro del Napoli a questi livelli e magari ancora più in alto, come lui stesso desidera, passa inevitabilmente da una prossima campagna acquisti importante e mirata. Nessuno pretende spese faraoniche ma non si può pensare che ogni anno ci sia una corsa al "ribasso" per il terzo posto conquistato dal meno peggio e non dal più forte. Ora è il momento di inserire qualità vera nella squadra. Certamente si rafforzeranno Inter, Lazio e Roma che hanno grandi ambizioni e già sono pronti a colpi di mercato importanti nella prossima estate. O ci si tiene al passo di queste squadre comprando giocatori veri o si rimarrà indietro. E' una regola che nel calcio non ha mai fatto sconti a nessuno e l'esperienza della trattativa per Vidal, lasciato troppo facilmente alla Juventus, dovrebbe averlo insegnato. Si potrebbe tornare a pensare ad uno come Giuseppe Rossi per l'attacco, infortunato ma che tornerà certamente forte quanto prima col vantaggio che in questo momento lo si potrà comprare ad un prezzo notevolmente inferiore e conveniente. Potrebbe essere un vero affare. Va rinforzata prioritariamente la difesa con acquisti di spessore che non si possono più sbagliare ma che al contrario possano rappresentare dei titolari al pari dei presenti. C'è necessità, infine, di un esterno sinistro che sappia difendere e offendere e di un altro centrocampista di quantità e qualità oltre il nostro piccolo monumentale Gargano che va blindato a Napoli. Il futuro quindi non passerà a mio avviso dalla qualificazione in Champions o dalla vittoria della Coppa Italia, traguardi importantissimi per conseguenze economiche e di prestigio. Trattenere i tenori dipenderà soprattutto dagli ingaggi. E'evidente che Cavani e Lavezzi vogliono guadagnare molto di più, forse il doppio, perchè ragionano il primo a suon di gol come pochi al mondo(confermati anche quest'anno), il secondo perché sa che senza di lui il Napoli perde esplosività e incisività che fanno la differenza per questa squadra che ne trae beneficio a partire proprio da Cavani. Va aggiunto però sul Pocho che anche lui deve capire che per ottenere ciò che desidera la sua unica guida è Mazzarri e come tale deve sempre seguire le sue direttive e rispettarlo come si fa con un capo in azienda, non si può fare di testa propria in un gruppo mostrandosi a tratti svogliato, mostrerebbe grandi limiti di maturità che per un giocatore del valore di Lavezzi che vuole vincere e guadagnare di più non possono essere più ammessi. Un giocatore del suo livello al contrario deve dare sempre l'esempio ai compagni pensando che se in finale di Coppa Italia non correranno tutti il doppio degli avversari per 90 minuti, la forza fisica della Juventus prenderà facilmente il sopravvento e non ci sarà partita per il Napoli. Bisogna prendere esempio da un campione come Pandev che ha vinto tutto e si è rimesso silenziosamente in discussione lavorando e ritornando fortissimo e nuovo idolo dei tifosi azzurri. Lavezzi può e deve farlo, ha qualità e mezzi per caricarsi la squadra sulle spalle in questo momento importantissimo della stagione ed essere il trascinatore del piazzamento in Champions ma soprattutto della conquista della Coppa Italia per riportare un trofeo a Napoli ed ai napoletani che vivono per questa squadra e lo meritano da troppi anni più di tutti.
Alessandro Picardi
*manager d'azienda
Serie A Enilive 2025-2026
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