Corbo sul rigore negato: "Forse Mariani e Fourneau erano preoccupati di perdere il treno?"

Nel suo editoriale per Repubblica, Antonio Corbo affronta così il tema Var: "Funziona a corrente alternata, come dimostra questo week-end. La discontinuità non dipende dalle tecnologie finalmente introdotte, ma dalle manine dell’uomo. Quando vi si deve far ricorso? C’è un vuoto normativo come denuncia il manager interista Marotta, ma non c’è neanche il principio di solidarietà nel rapporto fra arbitro di campo e arbitro nascosto in regia. Dovrebbero aiutarsi, ed essere dopo ogni partita valutati insieme dagli organi superiori secondo la qualità della prova collettiva. Perché da entrambi deriva l’equità del risultato, quindi la credibilità del sistema.
Si registra invece una difformità nella revisione dell’azione, giustificata dal regolamento sull’intervento Var. L’arbitro che sta al video deve segnalare al suo collega in campo l’ipotesi urgente di un rigore quando ravvisa un errore grave. Ieri Francesco Fourneau, romano, ha fatto scattare dalla sala Var l’allarme dopo che Di Lorenzo aveva agganciato la caviglia di Raspadori. Dopo molto tempo. Il romano Mariani ferma il gioco e va ad osservare le immagini: sono chiare, rigore. Nel finale però Marlon trattiene per la maglia Osimhen lanciato a rete. Sia Mariani che Fourneau glissano, preoccupati forse di perdere il treno per Roma Termini. Il Napoli urla, invoca, protesta, il Sassuolo intanto va al raddoppio".
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