Editoriale CdM: "Napoli è la città dell'estetismo, ma con Conte stiamo diventando risultatisti"

"Il dialogo infinito tra estetici e risultatisti". E' questo il titolo dell'editoriale scritto da Franco Di Stasio e pubblicato dall'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno. Un fondo in cui si focalizza sul Napoli visto contro il Pisa e non solo: "Dopo due scudetti vinti in 3 anni, qualcosa è cambiato. Sembra rinato l’estetismo, un movimento artistico e letterario sviluppatosi nella seconda metà dell’800. Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio ne sono due celebri esponenti. Sento spesso parlare, ed anch’io mi esprimo così, di partita brutta e di gioco brutto, come se il bello fosse l’unico obiettivo di noi tifosi. Napoli è la città adatta alla rinascita dell’estetismo, con la bellezza al di sopra di qualsiasi cosa, anche della funzionalità e della vivibilità cittadina.
Il calcio non poteva rimanerne fuori: a Napoli è passato Maradona, la bellezza divina del calcio. Proprio nell’ottica dell’estetica abbiamo preso De Bruyne, un visionario del calcio. Ed allora capita che lunedì sera assisto, dal mio storico posto in tribuna, a una partita brutta: Napoli-Pisa. La squadra toscana credo sia la più scarsa del mondo sportivo occidentale eppure ci ha fatto 2 gol ed ha avuto altre 3 limpide occasioni da gol. Fortunatamente ne abbiamo fatti 3, ed io, ormai con Conte, sono diventato risultatista: vincere è l’unica cosa che conta. Ma nuovi seguaci di D’Annunzio si lamentano: bruttissima partita, come quella con il Cagliari. Due partite brutte su 4 in campionato contro avversari nettamente inferiori inducono a qualche riflessione".
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