CdM si interroga: "Perchè Spalletti ha pubblicizzato diversità di vedute sui cambi con ADL?"

Domanda numero uno: perché pubblicizzare questa diversità di vedute, atteso che le scelte tecniche sono insindacabili? Se lo chiede l'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, che analizza così le parole del tecnico nel post match con la Roma: "Nessuno più dell’allenatore sa cosa vuole dalla partita, se la scelta cosiddetta conservativa (coprirsi e rinunciare sia a Insigne che Osimhen mentre la Roma attaccava e il Napoli non riusciva a tenere palla) sia stata necessaria e non tattica.
Può aver sbagliato, certo (Mertens da solo nel deserto non ha giovato a niente e a nessuno) ma il tema della gara, così come era stato preparato, gli era venuto meno dall’uscita di Lobotka. E da lì, come è successo in altre occasioni, Spalletti si è mosso sul filo dell’equilibrio. Fabian Ruiz non è un play, e non lo è neanche Demme. Che fare? Provare a mettere toppe, nel tentativo (quasi) disperato di portare a casa una vittoria importantissima. Non gli è riuscito, e sono partiti i processi.
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