Il Roma lancia l'allarme: al San Paolo media da retrocessione in Serie B

Il Roma lancia l'allarme: al San Paolo media da retrocessione in Serie BTuttoNapoli.net
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 7 gennaio 2020, 14:00Rassegna Stampa
di Redazione Tutto Napoli.net
fonte di Pierpaolo Matrone per Il Roma
"Errori individuali, infortuni, problemi psicologici. La crisi di risultati al San Paolo continua, il Napoli non è più lo stesso"

Errori individuali, infortuni, problemi psicologici. La crisi di risultati al San Paolo continua, il Napoli non è più lo stesso e si fa male da solo. Il successo a Fuorigrotta in campionato manca dal 19 ottobre e da quella partita sono state rimediate solo brutte figure. Per la terza volta in quattro occasioni gli azzurri concedono bottino pieno agli avversari, una striscia che nell’era De Laurentiis mai s’era vista, neanche nel primissimo anno di Serie A. Tre gol subiti per degli scivoloni dei singoli, il Napoli è vittima di sé stesso. Ma c’è un briciolo di luce nelle tenebre. L’unico a tenere viva la fiammella della speranza è Arkadiusz Milik, che nella notte da dimenticare raggiunge la doppia cifra in stagione, ancor prima del giro di boa. La sua rete ha riaperto i giochi, ha fatto tremare l’Inter, prima del 3-1 definitivo di Lautaro. Il polacco è l’unico a farsi sentire in area, l’unico che sembra avere ancora la lucidità mentale per essere più furbo e più lesto degli avversari. Nella serata da dimenticare è l’unica cosa da ricordare, tenere fissa in mente. Quella cosa da cui ripartire. Per lui parlano anche i numeri. Fra i giocatori dei cinque maggiori campionati europei in corso con almeno sette reti messe a segno, l’ex Ajax è l’unico che ha disputato meno di dieci presenze. Un dato che lo proietterebbe tra i top bomber d’Europa, se fosse sempre sano. La sensazione è che se i problemi fisici sono davvero alle spalle il Napoli non potrà mai più prescindere da Arek al centro dell’attacco.

CRISI AL SAN PAOLO. E’ con Milik che bisogna cercare la svolta anche tra le mura amiche. Perché il San Paolo un tempo era un fortino inespugnabile, un catino infuocato da cui era quasi impossibile uscire senza le ossa rotte. Invece quest’anno è proprio il rendimento interno a condizionare in negativo tutta la stagione. Il Napoli non vince a Fuorigrotta in Serie A addirittura dal 19 ottobre scorso, contro il Verona, poi da lì è partita una striscia negativa che non è stata ancora interrotta. Una situazione paradossale per il sodalizio partenopeo, imbattuto in casa nei gironi di Champions dal novembre 2017 (contro il City), ma che da quel match col Verona ha conquistato appena due punti (contro Genoa ed Atalanta) e rimediato brutte figure, lasciando i tre punti a Bologna, Parma e ieri all’Inter. Tre sconfitte di fila in casa in campionato, nessuno ha fatto peggio, neanche SPAL e Brescia. Le statistiche in casa sono disastrose, giocare oggi al San Paolo è complicato, forse anche per i fischi (più che giusti) dei tifosi. Ma sono proprio le cose più complicate che bisogna sistemare per ritrovarsi appieno.