Napoli Basket, Magro: "Siamo pagati per regalare emozioni! Strada intrapresa è quella giusta"
Al termine della prima vittoria casalinga del Napoli Basket contro Reggio Emilia, coach Alessandro Magro è intevenuto in conferenza stampa dall'Alcott Arena: "Non nascondo la felicità non solo per la vittoria, ma per la nostra prima vittoria casalinga e per tutto quello che questo può portare: dall’entusiasmo al desiderio. Come ci siamo detti prima di iniziare il campionato, di provare a riempire l’Alcott Arena e far partecipare davvero la città a un evento. Siamo pagati per vendere emozioni. Credo che stasera ce ne siano state di tutti i tipi e ed è quello che vorremmo provare a continuare a fare. Con i giocatori americani abbiamo clonato una una parola inglese che 'ambition, but humble', che non è un errore, ma è semplicemente il nostro modo per dire, restiamo umili, ma abbiamo il diritto di pensare di avere delle delle ambizioni.
Credo che questa squadra oggettivamente stia crescendo di settimana in settimana. Questa è una vittoria che non è una vittoria della domenica, ma è una vittoria che nasce da martedì, quando ci siamo trovati per la prima volta a affrontare l'idea di quello che potevamo fare per provare a battere Reggio Emilia e quindi i complimenti vanno a Francesco Cavaliere, Christopher Cart, Manuele Fiore, Mattia Digno e tutti quelli che lavorano intorno a questa squadra e che alla fine fanno sì che io possa essere qua più felice di due settimane fa. Il lavoro che fanno, il supporto, è incredibile. Ovvio, di conseguenza poi conta quello che fanno i giocatori. I giocatori sono stati molto disciplinati nel cercare di riprodurre quello che abbiamo cercato di fare nella settimana. L'obiettivo, avete visto, chiaramente, era quello di provare a attaccare Cheatham quasi ogni possesso e ciè venuto abbastanza bene, il loro miglior giocatore, il giocatore con più punti. Sia lui che Severini avevano questo target, l'abbiamo attaccato tutta la partita. Siamo stati molto disciplinati. Abbiamo ancora tanti alti e bassi che cercheremo di limitare, però mi tengo il positivo di aver fatto solo 13 palle perse, di aver finalmente tirato da tre punti come questa squadra può fare e la settimana prossima lavoreremo sui tiri liberi e sul tagliafuori".
Abbiamo visto Mitrou-Long, poi Amin, e nel finale Bolton, autore di 15 punti nell’ultimo quarto. A un certo punto ha chiesto il cambio: pensavo avesse un problema fisico, invece è rientrato alla grande. "Sì, ha chiesto il cambio perché era stanco. Oggettivamente l'ho un po' spremuto, anche perché è un giocatore che sembra. Ora non so se è un termine, sembra giocare in pantofole, cioè non sembra mai aggredire per tutto il possesso, però quando accelera questo ragazzo ha benzina nel motore. L'ha fatto vedere anche a Treviso, quindi nei momenti chiave, anche per rubare un fallo, andare in lunetta. Poi dobbiamo fare i tiri liberi, quello è un altro discorso. Amin, che era partito un po' in sordina e poi è stato molto utile nel finale. Io vorrei citare Kaspar Treier, perché anche se ha giocato solo 14 minuti e veniva da una partita dove a Treviso non aveva brillato come può fare, sia difensivamente, offensivamente, è stato super disciplinato. Questa è una squadra profonda. Io poi mi prendo la responsabilità e anche gli accidenti, quando le cose non vanno bene, di aver deciso poi quale protagonista usare, chi usare o non usare in determinati minuti. Caruso ha fatto un'ottima partita, ci terrei a sottolinearlo. E ovviamente non vi insegno a fare il vostro lavoro, ma sarebbe opportuno sottolineare la crescita in questa settimana di di Willy perché abbiamo bisogno di lui. Abbiamo bisogno che sia questo giocatore con questa fiducia, con questa capacità in attacco e in difesa e di essere molto presente. E' una squadra lunga, costruita in questo modo, con tanti giocatori che possono attaccare e stasera si è visto, diventa difficile per gli avversari capire contro chi giocare, perché oggettivamente possiamo alternare anche all'interno della stessa partita tanti protagonisti. E' questo un punto di forza che abbiamo fortemente voluto in estate".
Le tante penetrazioni, sono un'ulteriore arma offensiva? "Sì, assolutamente. Abbiamo giocatori che hanno sia taglia fisica che capacità di di attaccare. Non è un caso che nonostante le statistiche non le guardi dopo tre giornate, perché non ti danno la chiara misura, ma non tirando bene mai da tre punti nelle prime tre partite siamo stati prima di questa partita una delle migliori squadre con la più alta percentuale realizzativa dal campo. Quindi vuol dire che sappiamo attaccare l'area sia con gli esterni, che grazie a rimbalzi d'attacco. Stasera giocavamo contro una squadra che ha dei rim protector e dei corpi nei cinque molto importanti. Infatti all’inizio ci siamo incaponiti nelle penetrazioni, sbagliando qualche layup, ma poi abbiamo trovato equilibrio. Da quella dimensione nascono anche gli scarichi per i tiri da tre di Flagg, Simms e degli altri”.
Tre giocatori sopra i 30', immagino che in futuro il minutaggio sarà più distribuito, anche tra gli italiani. Solo 12 palle perse, nonostante la velocità del gioco. È questa la strada giusta? “Sì, sono contento. Se pensiamo alla partita di Trieste di due settimane fa, sembriamo un’altra squadra.
Abbiamo parlato molto del tema della frenesia: andare veloci e andare di fretta sono due cose diverse. Vogliamo attaccare nei primi secondi del possesso, ma sappiamo anche fermarci quando serve, respirare ed eseguire. Stasera l’abbiamo fatto bene. Delle 13 palle perse, due o tre sono evitabili: errori di fretta, anche in campo aperto. Sul minutaggio, è stata una mia scelta. Avevamo bisogno di vincere per dare continuità dopo Treviso e per portare più gente al palazzetto. Quindi ho tenuto più a lungo i giocatori che stavano andando meglio, non è il mio stile abituale. Faggian non ha giocato quasi niente ma si sta allenando benissimo, il suo momento arriverà. Come detto, Treier e Caruso ve l'ho detto prima stanno crescendo. Quindi abbiamo veramente un roster che ci dà ci darà la possibilità anche di mantenere lo stesso livello con con i minuti spalmati assolutamente.
Che tipo di consapevolezza vi dà questa vittoria? "Voi spesso mi fate una domanda che è a che punto siamo? Ed io vi dico quello che ho detto ai giocatori prima della partita. Io non vi voglio mancare di rispetto e nemmeno al presidente là che ci paga, ma noi siamo pagati per regalare emozioni, ma ma lo dobbiamo fare per noi. Poi lo facciamo per voi che scrivete, lo facciamo per il pubblico, ma dobbiamo capire noi quanto bravi possiamo essere. Ancora non lo sappiamo, però questa vittoria qua è importante perché ci dà fiducia. Perché ci fa capire che attraverso il lavoro che abbiamo fatto, noi possiamo velocemente crescere. Perderemo ancora, perderemo anche male, fa parte del percorso, però l'importante è capire chi siamo ora e dove vogliamo andare e soprattutto come andarci. Abbiamo la fortuna di avere una settimana di lavoro. Ripeto, mi reputo un allenatore fortunato, perché i giocatori mi seguono. Quindi nel bene e nel male, ma soprattutto nel male, mi prendo le responsabilità che devono essere prese. Ma io credo che questa sia una vittoria importante perché ci dà la fiducia che la strada che abbiamo preso è la strada giusta".
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