IL PAGELLONE DEL 2017 - MaraMertens, l'esplosione del Magnifico e la consacrazione di Kou nella favola del Sarrismo

Le valutazioni dell'anno solare di Tuttonapoli.net
01.01.2018 12:30 di Antonio Gaito Twitter:    vedi letture
IL PAGELLONE DEL 2017 - MaraMertens, l'esplosione del Magnifico e la consacrazione di Kou nella favola del Sarrismo
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Reina 6 - Non certo un anno entusiasmante per lo spagnolo. Diversi grandi interventi, ma anche errori evidenti che hanno spinto il club a frenare sul rinnovo. La valutazione racchiude anche il ruolo nello spogliatoio, la qualità nell'impostazione da dietro, ma pesano i due errori nella gara d'andata con lo Shakhtar che sono costati la sconfitta e con ogni probabilità il girone.

Sepe 6 - Domani sarà in campo per la terza volta in stagione. Nelle prime due ha fatto praticamente da spettatore, ma i quarti di finale con l'Atalanta saranno già un banco di prova importante per valutare la sua crescita. Rafael sv

Hysaj 7 - Non è sicuramente nella sua versione migliore nelle ultime gare, ma alla fatica nel giocarle praticamente tutte bisogna tenere conto anche che non è semplice essere sballottati una gara a destra ed una a sinistra per far rifiatare Mario Rui. Il suo 2017 è stato però più che positivo: non incanterà i tifosi con dribbling e traiettorie magiche, ma è difficile da superare, sempre ben posizionato ed a tutti gli effetti tra i punti di forza della fase difensiva azzurra.

Maggio 6,5 - "Quando Hysaj avrà un raffreddore come faremo?" il tormentone estivo dei tifosi ha avuto una risposta con l'infortunio di Ghoulam e Hysaj spesso costretto a sinistra. Il vice-capitano azzurro s'è fatto trovare pronto, mettendo a tacere tanti commenti irrispettosi ed incassando anche i complimenti di Sarri, sfoderando prove di grande applicazione. A fine stagione chiuderà la lunghissima avventura napoletana e meriterebbe più di tanti altri di alzare un trofeo importante.

Koulibaly 9 - Il 2017 è stato l'anno della definitiva consacrazione. Quando si pensa al miglior difensore della serie A ora in tanti - non solo a Napoli - non hanno dubbi. Ha eliminato quasi del tutto i passaggi a vuoto e accentuato i punti di forza, come i recuperi a campo aperto, migliorando nelle letture e nell'impostazione da dietro. 

Albiol 8 - In questa stagione Sarri lo preserva un po' di più, quanto basta probabilmente per non mostrare alcun segno dell'età che avanza. 2017 straordinario guidando la linea difensiva che concede meno tiri in Italia (e con la gara da recuperare della Roma potrebbe essere anche quella con meno gol incassati) nonostante difenda in avanti, quasi sulla linea di centrocampo.

Chiriches 7 - Quando chiamato in causa non ha fatto rimpiangere elementi per tutti indispensabili come i centrali titolari. Il suo quindi l'ha fatto eccome, non a caso Sarri si fida ad occhi chiusi di lui ed a breve firmerà il rinnovo di contratto.

Maksimovic 6 - Tre presenze complessive finora in stagione, stessa media nell'anno solare, e giocando così poco il giudizio è inevitabilmente da rinviare. Sarri ha speso a più riprese parole importanti per lui, ma non è facile ritagliarsi uno spazio in una difesa con numeri incredibili e tre giocatori davanti di sicuro affidamento.   

Ghoulam 8 - Per gli ultimi mesi prima dell'infortunio meriterebbe addirittura un voto ancora più alto. Il ginocchio ha frenato una crescita spaventosa, culminata comunque con un rinnovo spinosissimo, che l'ha portato ad essere considerato tra i migliori interpreti del ruolo in Europa. Non male per uno che il 2017 lo iniziò venendo indicato da tutti come uno degli elementi sostituibili per migliorare, l'anello debole della difesa: discorsi lontanissimi ora che c'è il conto alla rovescia per riaverlo titolare.

Mario Rui 6,5 - Inizio difficile, sostituendo Ghoulam che fino a quel momento era stato tra i migliori per rendimento di tutta Europa. Col passare delle partite è cresciuto di condizione e convinzione, dando una grossa mano alla squadra. Attento, preciso e sempre ben posizionato in difesa difensiva, da migliorare l'intesa nei triangoli offensivi ma può rappresentare un'alternativa valida.

Jorginho 8,5 - Il 2017 è stato il suo anno. S'è preso il Napoli, limitando a ruolo di alternativa un giocatore in forte crescita come Diawara, e poi anche l'Italia, seppur nell'ultima sfida ed in condizioni disperate, ma mettendo a nudo tutti gli errori di Ventura nel non costruire prima una nazionale intorno a lui. Stra-domina la Serie A per media passaggi, tra i migliori nel ruolo anche Europa, in questa stagione ha iniziato a calciare anche i rigori.

Allan 8 - Partiva un passo dietro i compagni per quanto fatto nella prima parte dell'anno, ma negli ultimi mesi ha recuperato terreno con prestazioni mostruose una dopo l'altra. Riesce a mantenere uno stato di forma eccezionale ed è l'uomo in più a tutto campo, nella pressione e nel recupero palla, ma anche a sorpresa uno dei pochi a poter creare scompiglio palla al piede a difesa schierata.

Hamsik 9 - Il voto risente ovviamente del record di gol raggiunto che lo mette per sempre nella storia del Napoli, ma il suo 2017 è stato comunque d'altissimo livello. Prima parte di stagione con rendimento altissimo, un calo negli ultimi mesi cancellati dai tre gol consecutivi. Ha abituato probabilmente troppo bene: le sue prove non si possono giudicare solo dai gol ed è sempre imprescindibile per Sarri nel proporsi da doppio play quando Jorginho è seguito a uomo, nello sviluppo dell'azione e dei triangoli sulla sinistra. 

Zielinski 7 - La crescita di Allan degli ultimi mesi non può oscurare la sua, costante nell'arco dell'anno. Più che un'alternativa ormai un co-titolare, seppur con caratteristiche diverse ed al punto da riuscire a sostituire anche Insigne sull'out mancino senza demeritare. Risolutivo in tante partite, ma la sensazione che la consacrazione non sia ancora arrivata testimonia le potenzialità incredibile del classe '94.

Rog 6 - Un leone in gabbia. Sarri appena può lo butta nella mischia, ma da titolare c'è poco spazio per lui in un reparto così assortito. ra i migliori quando impiegato con la Roma e la Juventus in Coppa ed in questa ultima parte dell'anno pare aver acquisito maggiore disciplina e nel momento cruciale delle tre competizioni arriveranno le occasioni.

Diawara 6,5 - Difficile trovare continuità se nel tuo ruolo gioca quello che probabilmente è il simbolo del Sarrismo. Viene scelto però nei match più importanti, quasi sempre in Champions ed in tanti big-match di campionato. Suona strano definirla alternativa: fisico, qualità, e soprattutto personalità per il classe '97 che nella titubanza generale prende il pallone e si presenta dal dischetto a Manchester. 

Insigne 9 - Un 2017 da incorniciare, regalando perle quasi settimanalmente e trascinando il Napoli anche negli ultimi mesi fino all'infiammazione che l'ha costretto a fermarsi. Senza il peso della concorrenza di Mertens ha trovato quella continuità che mancava, la consacrazione anche internazionale con prestazioni di livello e gol indimenticabili in Champions, ed è riuscito a far insorgere un intero paese per la sua esclusione nei play-off mondiali, accettata e metabolizzata con stile ed una mentalità da campione vero.

Milik 6,5 - La più bella notizia del suo 2017 è che sia finito. Torna giusto per un gol e qualche finale di partita, poi inizia bene questa stagioe e nel momento in cui sembra essere veramente tornato - al punto che Sarri confessa di voler provare dall'inizio il 4-2-3-1 - si fa di nuovo male. I due infortuni hanno frenato la crescita di uno dei bomber più interessanti a livello internazionale ed il 2018 deve essere il suo anno, magari firmando un gol decisivo per un trofeo importante.

Mertens 9,5 - Probabilmente il migliore del 2017 appena terminato. Da alternativa di Insigne passa a centravanti e puro e dopo una fase di assestamento inizia a segnare, fermandosi soltanto alla fine dell'anno (causa anche l'eccessivo impiego, non avendo alternative), ma rendendosi utile sfornando assist a ripetizione. Con lui il Sarrismo ha trovato l'abito migliore ed in trasferta - dove ci sono più spazi per affondare con la tecnica in velocità - il gioco col belga sembra toccare la perfezione. Indimenticabile la perla alla Maradona contro la Lazio, proseguendo con quella col Genoa e la rete al City, ma si potrebbe continuare addirittura con un top10.

Callejon 8 - Il suo anno non resterà nella memoria come quello di Mertens o Insigne, ma Sarri non si priva mai di lui per gli equilibri che dà alla squadra. Come i compagni di reparto, ha finito un po' scarico, ma un mese o più non cancella quanto fatto su quella fascia   per tutto l'anno, difendendo come un terzino ed attaccando mandando in tilt le difese avversarie con il solito movimento che però nessuno riesce a leggere.

Giaccherini sv - Ingiusta una valutazione negativa per il poco spazio avuto, ma in questo Napoli non c'è collocazione tattica per lui, né da mezzala né da esterno alto. Un errore confermarlo in estate, anche perché non ha caratteristiche per dare una mano a gara in corso.

Ounas 6 - Primi mesi d'ambientamento, lasciando intravedere tutti i pregi - dribbling, intuizione in profondità, capacità di convergere per il tiro - ma anche i difetti iniziali di molti talenti stranieri sulla tattica collettiva, non seguendo i movimenti dei compagni nelle due fasi, sfociando nell'anarchia.

Sarri 9 - 99 punti nell'anno solare, imbattuto in trasferta con 18 vittorie e due pareggi: numeri probabilmente irripetibili. L'artefice di un 2017 indimenticabile anche senza titoli, ponendo basi solide per arrivare a completare il miracolo sportivo di battere la corazzata Juventus da 200mln e oltre in panchina. Celebrato da colleghi, giocatori e tutta la stampa internazionale, gli manca soltanto la certificazione dalla classifica finale e probabilmente solo un pizzico di coraggio nel ruotare la rosa in quei ruoli che gli permettono di farlo.