Giuntoli a Sky: “Sto per rinnovare! È vero, Mendes ci offrì CR7. Fabian, Cavani, Milik: vi racconto tutto...”

02.01.2019 13:14 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Giuntoli a Sky: “Sto per rinnovare! È vero, Mendes ci offrì CR7. Fabian, Cavani, Milik: vi racconto tutto...”

Lunga intervista, ricca di spunti e retroscena, di Cristiano Giuntoli ai microfoni di Sky Sport. Il ds azzurro ha innanzitutto annunciato il suo imminente rinnovo di contratto (“Me lo hanno proposto e siamo vicini: sono contento di restare, mi trovo benissimo a Napoli e con la proprietà”), svelando ulteriori rapporti sul suo approdo in azzurro: “Ero a vedere una partita del playoff di B, mi chiamarono e mi chiesero un incontro. Pensai che volessero un calciatore, chiesi di posticipare ma mi risposero ‘abbiamo, fretta, ti vogliamo incontrare domani mattina’. Chiesi il motivo e mi dissero che erano interessati a me. Non sapevo se fermarmi in un autogrill o da qualche altra parte, non capivo più niente: ovviamente accettai”.

ADL - "Mi chiama la mattina presto. "Sei sveglio?" Mi chiede. Io ovviamente gli dico di sì, anche perché lo sono già. Il presidente mi tratta come se fossi suo figlio, mi ha accolto in questa splendida famiglia. Con me non è mai arrogante, non ha mai alzato la voce. Anzi, ha sempre un approccio corretto nei miei confronti"

Lo staff -Abbiamo cinque osservatori, ci dividiamo i compiti, i video e poi andiamo a vedere i giocatori in base a scelte mirate. Ci confrontiamo con le informazioni che riusciamo a ottenere e parliamo fra di noi anche nel nostro gruppo Whatsapp. Così è tutto più facile, veloce e comodo. Guardare un giocatore dal vivo? No, non ho molto tempo. Ne impiego molto per la squadra. Chiamo i miei collaboratori anche alle tre e mezza di notte. Quando mi vengono in mente delle idee, quello è il momento giusto. Ricordo per esempio Schick, che poi alla fine non riuscimmo a prendere. Lo vidi in una partita che sembrava essere quella fra scapoli contro ammogliati. In un campino di periferia, in Serie B. In quel periodo stavo ospitando il mio braccio destro Giuseppe Pompilio. Lo svegliai e gli dissi: "Beppe, ho visto un giocatore forte".

Lasagna - “Gli dissi che se avesse firmato col Carpi sarebbe arrivato in Nazionale entro il 2018. Ebbi una soffiata: c’era un video suo e sembrava che uscisse dallo schermo da quanto era veloce. Lo presi subito, era febbraio o marzo, sono stato anche fortunato”.

Sarri - “Provai a prenderlo già al Carpi ma non trovammo l’accordo per i suoi collaboratori. Ci incontrammo, lui mi disse ‘io non vengo, ma tu arrivi in Serie A’. Quando arrivai a Napoli, il presidente aveva due-tre idee e tra queste c’era Maurizio. Sposai in pieno questa soluzione, lo conoscevo da una vita. Chelsea? Sento spesso Maurizio, lui ha bisogno di una persona di fiducia che gli faccia da cuscinetto con società e giocatori. Ho la fortuna di lavorare con Ancelotti: mi sta dando grande soddisfazione e grande amore. Sarri non mi manca come allenatore, ma come uomo sì. Rapporto a distanza? Sì, ci sentiamo spesso. Lui, così come tutti gli allenatori, ha bisogno di una figura che faccia da tramite fra la società e lo spogliatoio. E' una persona straordinaria che mi manca molto. Adesso ho la fortuna di lavorare con Ancelotti, che mi sta dando grandi soddisfazioni e grandi amori".

Ancelotti - “Insieme formiamo una grande coppia: abbiamo vinto cinque Champions in due (ride, ndr). È molto sicuro di sé: si dice che lo sia perché ha vinto, ma la realtà è il contrario. É stata una grande intuizione del presidente. Non credevo sarebbe arrivato a Napoli, non immaginavo potesse accettarla con tale entusiasmo. Ha sposato in pieno la causa, sta benissimo qui e ci sta aiutando a crescere”.

Cavani - “Fortissimo, ma non credo che certi nomi siano coerenti con la filosofia del Napoli. La forza del club è stata sempre quella di avere calciatori con nuove motivazioni, di avere nuovi Cavani”.

Fabian - “Volevamo prenderlo già al gennaio, non fu possibile e strappammo una promessa al procuratore. La cosa assurda e che, quando arrivò Ancelotti, me lo chiese e lo spagnolo era praticamente l’unico calciatore che avevamo già fermato. Una coincidenza incredibile”.

Milik - “Lo portai a Capri, se l’avessi fatto venire a Castel Volturno avevo paura di un contraccolpo. Gli spiegai che stavamo facendo dei lavori, che peraltro era vero”.

Rimpianto - "Forse Tolisso. L'avevamo chiuso, lo aspettavamo per le visite ma il Lione riuscì a vincere il preliminare di Champions e il ragazzo decise di rimanere lì fino alla fine della stagione. L'anno dopo, poi, andò al Bayern. Da un lato ci fu un po' di soddisfazione, dall'altro un grande dispiacere".

Cristiano - “Ci è stato proposto, è vero. Abbiamo un ottimo rapporto con Mendes dai tempi del rinnovo di Ghoulam, ci sentiamo spesso. Lo propose sia De Laurentiis che a me, siamo rimasti un attimo zitti: quando approfondimmo, ci rendemmo conto che fosse un’operazione fuori portata”.

Juventus - “In questo momento è la squadra più forte d’Europa, mettersela dietro sarebbe un sogno. Poi penso che se ce l’ho fatta contro il Lecce ai tempi del Carpi quell’anno, allora posso farcela anche con i bianconeri. È qualcosa di difficilissimo, ma dobbiamo e vogliamo crederci”.

Rinnovo - "Mi hanno proposto un nuovo accordo e siamo molto vicini alla chiusura, sono molto felice di rimanere a Napoli. Mi trovo benissimo, con la città, il club e l'allenatore. Sono uno che lavora con cuore e passione. Talmente tanto che ho dimenticato la mia vita privata per molti anni. L'amore? E' come una strega, non sai mai quando verrà a darti la pozione magica. Un giorno arriverà, spero di sì".