Assoallenatori, clamoroso Ulivieri: "Dimissioni Tavecchio? Non ne capirei il senso. Ha fatto cose importanti"
"Quando succedono cose di questo genere credo che le responsabilità siano di tutti". Nel giorno dopo la disfatta dell'Italia, il presidente dell'assoallenatori Renzo Ulivieri commenta a TMW la mancata qualificazione a Russia 2018: "Mi sembra normale che ci siano responsabilità un po' di tutti. Poi è indubbio che siamo andati fuori in 180 minuti dove gli altri hanno tirato una volta in porta e c'è questo da considerare: non siamo riusciti a trovare il bandolo della matassa, è vero. Però dalla Spagna in poi siamo calati, c'è poco da fare: lo dicono i risultati".
Caccia al responsabile: non solo Ventura, ma per molti il presidente Tavecchio dovrebbe dimettersi.
"Che vorrebbe dire far dimettere Tavecchio? Qual è il senso, la logica? Non capisco".
Nel 1958, oltre a Foni, ci fu un terremoto al vertice dalla FIGC.
"Ma è un discorso che faccio fatica a capire: ha lavorato, ha fatto cose importanti. Se non stesse realizzando un programma se ne potrebbe parlare, ma il programma va avanti. La politica generale di una Federazione, in un momento difficile anche a livello di leghe, c'entra poco con la qualificazione al Mondiale. La politica è la politica, poi se si va indietro negli anni, io ne ho anche di più e mi sembrano discorsi brutti da fare sinceramente".
Immaginava di rivedere l'Italia fuori dal Mondiale?
"Io avevo paura: essendo nel girone della Spagna, che è più forte, gli spareggi erano più o meno certi. Potevamo sperare di trovare squadre più facili, ci è toccata quella più scorbutica. Poi di errori ne sono stati commessi".
Chi sceglierebbe come nuovo ct?
"Non mi sembra il caso di fare nomi oggi: ci dovremo incontrare, vederci e parlarne. Credo che un'organizzazione come la FIGC abbia bisogno di qualche giorno per prendere certe decisioni".
Si riparte dall'affetto di San Siro e dai giovani, che comunque ci sono.
"Questo è un passaggio. Io ieri sera sono andato a salutare i giocatori, erano distrutti: il pianto di chi vince è diverso. Quello di chi perde dimostra sensibilità: io ho ringraziato da parte della Federazione per quanto hanno fatto in un momento di difficoltà come questo. Ieri si sono battuti. E il pubblico è onesto, più della critica: ieri non ha mollato la squadra per 90 minuti. Vuol dire che questo affetto se lo sono meritato".