Cannavaro: "Con ADL è la prima stagione sbagliata dopo 15 anni. Gattuso? Grande lavoro..."

Cannavaro: "Con ADL è la prima stagione sbagliata dopo 15 anni. Gattuso? Grande lavoro..."TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 11 febbraio 2020, 09:00Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
Fabio Cannavaro, ex azzurro, pallone d'oro nel 2006, ha parlato a La Gazzetta dello Sport del Napoli e non solo

Fabio Cannavaro, ex azzurro, pallone d'oro nel 2006, ha parlato a La Gazzetta dello Sport del Napoli e non solo: "Rino Gattuso sta facendo un grande lavoro. Ma sinceramente è complicato. Sta cercando di ridare intensità e ritmo da tempo smarriti, e non so il perché, con Carlo Ancelotti. Del resto dopo 15 anni questa è la prima stagione “sbagliata” con De Laurentiis. Può capitare: niente drammi e si riparte. Gli acquisti di gennaio mi sembrano interessanti.

Barcellona in Champions? Diciamo che gli azzurri se la possono giocare, ma i catalani restano favoriti. Quello del Barça è un ciclo che si sta chiudendo. Ma attenzione quando hai uno come Messi, magari ti segna 5 gol in 2 partite o piazza 3 assist come domenica a Siviglia e la crisi la supera da solo, come tante altre volte. Vedo più possibilità per l’Atalanta col Valencia.

Pronostico? Spero sempre vincano gli azzurri. Sono convinto che Rino la preparerà bene ma l’esperienza a quei livelli conta e i blaugrana rischiano di perdere la Liga però possono vincere la Champions. In ogni caso al San Paolo sarà spettacolo".

La convince il gioco di Sarri? Lui stesso ha detto di non aspettarsi repliche di quanto fatto a Napoli.

«Ed è giusto sia così. Le caratteristiche dei giocatori sono diverse. E sono convinto che Maurizio dopo l’esperienza in Premier, al Chelsea, sia maturato e sappia gestire meglio tutti i campioni che ha. Rispetto al passato, però, la Juve sta subendo troppi gol. Anche i due presi a Verona denotano limiti nella fase difensiva. Capisco che per chi vince da anni in Italia sia più difficile restare concentrati al Bentegodi, rispetto al Bernabeu. Ma bisogna cambiare questi numeri. Per il campionato, ma soprattutto per la Champions: se subisci tanto in fondo non ci arrivi. Ma sono convinto che con il rientro di Chiellini ritroveranno gli equilibri migliori».

Meglio il tridente con Douglas Costa o con Dybala?

«Posso parlare dall’esterno, da spettatore perché poi un tecnico vede ogni giorno i suoi e ne conosce condizione e ogni particolare. A me stuzzica vedere insieme Dybala con Cristiano e Higuain. Magari capita - come a Napoli - che le cose non funzionino e diventi un peso per la squadra. Serve realizzare di più. Ronaldo oltre a confermarsi un gran professionista è devastante lì davanti. Ma ultimamente segna solo lui: non basta. Occorre equilibrio».

Bianconeri ancora favoriti per lo scudetto? E la Champions?

«In Italia non più dominatori come nell’ultima stagione, sempre primi però. In Europa non credo che con il Lione ci saranno problemi, poi per vincere la Coppa serve avere fra aprile e maggio i migliori giocatori in condizione: la società ha investito tanto per la Champions e bisogna aver pazienza e migliorare la condizione complessiva».

E l’Inter?

«Prima si parlava di Antonio Conte come valore aggiunto, ma da gennaio la società ha rinforzato tantissimo la squadra. Ora l’unica differenza la fa la continuità di rendimento, che l’Inter sta acquisendo. Avesse avuto questi uomini in estate, Antonio non avrebbe fallito la qualificazione agli ottavi di Champions. Peccato, però per lo scudetto è in corsa, come per le Coppe. Una vittoria come quella del derby fa lievitare l’autostima del gruppo nel lavoro impostato da Conte».

Che succede ora?

«Sono convinto che mai come in questa stagione il campionato possa decidersi nello scontro diretto del primo marzo. Le distanze sono minime e per fortuna il finale non è già scritto come negli ultimi anni. E chi uscirà quella sera vincitore avrà un’autostima che potrà spingerla fino allo scudetto».

La Lazio?

«Ha un grandissimo Ciro Immobile finalizzatore e uno bravo come Luis Alberto nel vedere e creare gioco, oltre a una difesa solida che subisce pochissimo. Ma la rosa è ristretta rispetto alla concorrenza e non credo che possa tenere il ritmo fino in fondo. Domenica lo scontro diretto con l’Inter servirà soprattutto alla Lazio per rendersi conto fin dove potrà arrivare».