Clamoroso, Lukaku rivela: "Prima di Inter-Cagliari 23 giocatori su 25 avevano febbre e tosse"

Romelu Lukaku, attaccante dell'Inter, ha parlato nel corso di una lunga diretta Instagram insieme a Kat Kerkhofs, presentatrice e moglie di Dries Mertens, ripartendo dalla pandemia che ha colpito il mondo e dal suo ritorno a Milano: "Sono tornato da poco in Italia. Ci hanno permesso di tornare un po' a casa ma stiamo stati richiamati rapidamente perché potremmo ricominciare a giocare. Tutti noi eravamo in stato di shock dopo che ci hanno detto che dovevamo tornare, temevamo una nuova quarantena di due settimane".
Poi sul fatto di temere il virus o meno: "Mia mamma ha il diabete è questo quello che mi preoccupa. Ogni quattro ore chiamo per sapere se ha bisogno di qualcosa. Ovviamente mi manca anche mio figlio Romeo e il mio piano era riportarli in Italia visto che ho due appartamenti a Milano, però non è il momento".
L'attaccante ha svelato anche un retroscena e un suo pensiero relativo al virus all'interno della rosa dell'Inter: "Abbiamo avuto una settimana libera a dicembre. Siamo tornati e giuro che 23 giocatori su 25 erano malati. Non scherzo. Contro il Cagliari, dopo 25 minuti Skriniar ha dovuto lasciare il campo. Stava per svenire. Tutti tossivano e avevano la febbre. Non avevo la febbre da anni. Dopo la partita c'era una cena degli sponsor ma io ho declinato e sono andato subito a letto. Non abbiamo mai fatto dei test per il Covid-19 in quel momento, quindi non sapremo mai se l'abbiamo presa o meno".
Infine su un futuro a medio-lungo termine ha concluso: "Gioco a calcio professionistico da quando ne avevo 16 e mi piacerebbe giocare fino ai 36. Sogno di finire ad Anderlecht, così il cerchio sarà chiuso e sarò stato un calciatore professionista per 20 anni. Poi vorrei viaggiare e lasciar andare tutto. Non diventerò mai un opinionista, ma ora sto seguendo un corso di formazione. Chissà, forse diventerò un allenatore".
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