Lo Monaco: “Purtroppo il nostro calcio è in mano ai calciatori, in Germania invece..."

A Radio Kiss Kiss Napoli nel corso della trasmissione 'Radio Goal', è intervenuto Pietro Lo Monaco, dirigente: "C’è un grande disappunto per questa seconda eliminazione consecutiva dell’Italia dai Mondiali, una delle nazionali che ha vinto più competizioni iridate. Questa eliminazione è da cercare a monte con i pareggi interni con Svizzera e Bulgaria, l’Italia si è messa nelle condizioni di rischio degli spareggi, che poi sono andati malissimo. Ora ci sarà un’insurrezione popolare con tutti che avranno la soluzione, ma il nostro problema è veramente a monte. E’ stato coperto dalla vittoria degli Europei, ma alla fine della Nazionale di Ventura sono rimasti i vecchi Bonucci e Chiellini. Abbiamo un gruppo giovane globale che è di spessore, ma il secondo fallimento deve farci porre delle domande sul nostro sistema calcio. Molti parlano di vivai, ma se consideriamo giovani i ‘99 quando negli altri paesi già giocano titolari i 2004.
E’ vero che l’Italia non deve prendere ad esempio nessun modello, ma per Spagna e Germania ci sono stati due momenti topici che hanno segnato il risveglio del calcio di quei paesi. In un momento di default in Spagna si è puntato sulla cantera, mentre in Germania gli introiti vanno per il 50% nelle tasche delle società che poi hanno investito in settori giovanili e strutture. In Italia purtroppo questo non c’è, il nostro calcio è in mano ai calciatori che portano gli introiti al di fuori del sistema che si impoverisce sempre di più. In Italia ogni società è innamorata del proprio giardinetto, invece dovrebbe intervenire l’organo federale”.
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