Patto per Napoli, Draghi: “Italia ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano motore del Paese"

Patto per Napoli, Draghi: “Italia ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano motore del Paese"TuttoNapoli.net
martedì 29 marzo 2022, 13:10Napoli città
di Francesco Carbone
Questa mattina il premier Mario Draghi è arrivato a Napoli per la firma del Patto per Napoli, contributo complessivo a fondo perduto di 1,231 miliardi

Questa mattina il premier Mario Draghi è arrivato a Napoli per la firma del Patto per Napoli, contributo complessivo a fondo perduto di 1,231 miliardi erogato per tranche annuali fino al 2042 per evitare il crac del Comune. Il premier ha dichiarato: "I Comuni sono al centro della prospettiva di sviluppo che abbiamo per l'Italia, il governo vuole metterli in condizione di poter programmare con maggiore serenità la crescita delle loro comunità. Il Patto per Napoli coincide con il programma di investimenti più significativo nella storia recente del Mezzogiorno. L’obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio. Dobbiamo ammettere l'esistenza di una 'questione meridionale', ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità. Perché l'Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese. Con il Patto per Napoli destiniamo al Comune di Napoli un miliardo e 231 milioni di euro in vent'anni". 

Tra gli investimenti previsti Draghi indica quelli sul trasporto pubblico locale, "per ridurre il traffico e migliorare la qualità dell'aria. Solo il 10% dei cittadini meridionali usa il trasporto pubblico locale". "A Napoli, investiamo sulla metropolitana, sulla rete tranviaria, sugli autobus. Sperimentiamo una nuova concezione di mobilità urbana, basata sulla sostenibilità e sulle tecnologie digitali".

Sul rischio di sprechi e cattiva gestione dei finanziamenti il premier ammonisce: "I finanziamenti pubblici sono una condizione necessaria, non sufficiente, per il rilancio del Sud. Il PNRR richiede a tutti noi un salto di qualità nella gestione della spesa. Il piano va completato entro il 2026. Non possiamo lasciare che questi soldi vadano perduti o sprecati, come purtroppo è accaduto in passato ad altri, a molti, fondi europei". Il premier ha quindi ringraziato "la Guardia di Finanza, la magistratura e in particolare la Corte dei Conti per il lavoro che svolgono e continueranno a svolgere per il contrasto alle frodi. Spendere bene e con onestà è un obbligo che abbiamo verso l'Europa, ma soprattutto verso i nostri cittadini", ha detto, dopo aver ribadito che "il governo non intende tollerare infiltrazioni mafiose nella gestione dei soldi del PNRR".

"Il PNRR è un'opportunità storica per affrontare molti dei problemi rimasti irrisolti nel Paese. E di farlo a partire dalle richieste delle comunità, con soluzioni e proposte condivise. Troppo spesso nella storia d'Italia, i cittadini hanno sentito le istituzioni lontane e hanno percepito i progetti di sviluppo - soprattutto quelli più imponenti - come imposti dall'alto. Con il PNRR, riduciamo la distanza tra istituzioni e cittadini, e costruiamo insieme il futuro che vogliamo per la nostra collettività. Per farlo, serve entusiasmo, ingegno, immaginazione"