Repubblica, Corbo critico: "Un'ora senza idea di gioco. Squadra e club in posizione indefinita"

A sette sere dall’esordio in campionato, squadra e società si somigliano nei chiaroscuri. Sono tutt’e due in una posizione indefinita tra realtà e attesa. E' l'analisi di Antonio Corbo quest'oggi sul quotidiano Repubblica. Di seguito uno stralcio:
"Questa vittoria ha più punti interrogativi di un questionario. Un’ora esatta senza mostrare una convincente idea di gioco è lunga da cancellare, sul filo dell’ambiguità si registrano però la prontezza di Simeone nel secondo gol e di Osimhen sottratto ormai alle seduzioni arabe. In quella lunga ricerca di primi lampi c’è il tema che Garcia pone a se stesso, senza risolvere. Non sa dove sistemare Raspadori. Lo invia sulla destra all’inizio, poi lo riporta a centrocampo, con un ruolo multiforme che impegna Raspadori in una regia avanzata, compito un po’ vago al punto da ostruire la coesistenza con Lobotka e soprattutto con Zielinski, classico mediano di inserimento.
E su Osimhen: "Roberto Calenda è andato dieci volte a Rivisondoli in pellegrinaggio. Viaggi sfibranti. Non si capisce se per scarsa fiducia nel telefono, per gradire le cene offerte o per placare l’impaziente e volubile bomber. Osimhen cambia spesso procuratore, questo si legge nella sua biografia. Di certo si capisce che De Laurentiis non è spaventato dalla potenza di Riad. Non c’è stata una sola proposta ufficiale al club, quella dei 200 milioni sembra ancora un sogno. Di quelli che a mezza estate finiscono".
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