Sarri, ritorno al San Paolo con l'abbraccio a tanti vecchi pupilli

Lo aspettano in tanti, lo aspettano tutti, per riproporre certi sguardi che avranno filtri differenti.
24.01.2020 11:30 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Sarri, ritorno al San Paolo con l'abbraccio a tanti vecchi pupilli
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lo aspettano in tanti, lo aspettano tutti, per riproporre certi sguardi che avranno filtri differenti. Maurizio Sarri torna a Napoli ma lo farà da avversario e sulla panchina della Juventus, lecito attendersi fischi - come al primo ritorno di Higuain - e contestazioni varie, ma per i calciatori sarà diverso, loro non sono (solo) tifosi ma professionisti affezionati al vecchio maestro. Grazie a Sarri molti di loro sono riusciti ad emergere, sono esplosi, si sono consacrati, hanno sognato uno scudetto sfiorato appena, vinto - non senza polemiche - dalla squadra che oggi Sarri vuole condurre alla vittoria. Crudele destino, la vita è strana, ogni slogan sarà coerente con le emozioni e quel pizzico di rabbia che domenica, al San Paolo, ognuno esprimerà a modo proprio. Dagli spalti e dal campo.

PUPILLI. Sarri ritroverà tutti, o quasi: non Jorginho, che è stato con lui al Chelsea un anno fa, non Reina, ora all'Aston Villa, non Albiol, tornato al Villarreal, non Hamsik, da un anno in Cina. Ma ci saranno tutti gli altri, anche se non tutti in campo: Koulibaly e Mertens, ad esempio, saranno indisponibili per la partita, ma nulla gli impedirà di andare a salutare il loro vecchio allenatore. Loro due, più d'altri, devono tanto a Sarri, sono diventati Koulibaly e Mertens perché hanno talento ma anche perché lui, rispetto ad altri allenatori, ha saputo valorizzarli, soprattutto il belga, divenuto centravanti letale dopo l'infortunio di Milik. Ma sarà un piacere, per Sarri, ritrovare anche vecchi fedelissimi, come il pupillo Hysaj, allenato già ad Empoli, così come Mario Rui e Zielinski, conosciuti in Toscana e poi riabbracciati proprio a Napoli.

GLI ALTRI. Sarà una partita speciale, quella di domenica, e ci sarà spazio anche per un sorriso con Allan, il centrocampista prezioso arrivato nella sua stessa estate, quella del 2015, oppure per un cenno d'intesa con Insigne, che nel suo triennio ha segnato tanto, andando in doppia cifra, con una continuità che oggi manca. Milik ha il rimpianto di non aver avuto fortuna quando c'era Sarri: due volte s'è rotto il crociato eppure, quando è stato chiamato in causa, ha sempre risposto presente, con una media-gol invidiabile ancora oggi. NUOVI. Gli altri, i volti nuovi, neppure sanno cos'accadde con Sarri in panchina, hanno vissuto quel triennio da spettatori e non è stato come viverlo, da protagonisti, tra sogni e rimpianti. Dal 2018 ad oggi, ovvero dall'addio di Sarri, il Napoli ha acquistato - tra gli altri - Ospina, Meret, Manolas, Di Lorenzo, Fabian Ruiz, Lozano, ora Demme e Lobotka, una squadra nuova ma ancora legata - tecnicamente - a certi pilastri che hanno fatto la storia ma oggi già distanti, anche se ancora presenti. Andranno quasi tutti via.