Osimhen-Galatasaray, l'intermediario: "Oltre 2h in aeroporto, c'erano problemi col contratto del Napoli"

Osimhen-Galatasaray, l'intermediario: "Oltre 2h in aeroporto, c'erano problemi col contratto del Napoli"TuttoNapoli.net
Oggi alle 21:00Calciomercato Napoli
di Antonio Noto

Sky Sport Germania lo definisce 'il super agente', i media turchi che da anni ne raccontano l'operato 'l'uomo che realizza i sogni'. L'uomo mercato in questione è George Gardi, che ha accettato l'invito dell'emittente tedesca dove si è raccontato in una lunghissima chiacchierata.

Partiamo da lei e dalla sua figura.
"Ho iniziato la mia carriera come agente FIFA, poi si è sviluppata come intermediario, soprattutto per grandi trattative internazionali. In seguito si è evoluto come consulente di mercato delle società e delle proprietà. Adesso mi definirei come la persona pronta a intervenire se c'è da fare un'analisi di mercato, una negoziazione, da costruire una squadra, da seguire o consigliare un giocatore nella sua carriera. Ho il mio team di 5-6 persone che mi supportano costantemente in questo percorso".

La vediamo spesso con le star del Galatasaray all'aeroporto e in Turchia lei è definito come il grande segreto dei trasferimenti del Gala. Qual è il suo ruolo nel club?
"E' vero che arrivo con le stelle ma non tutti sanno il lavoro e le lunghe negoziazioni che si nascondono dietro ogni trasferimento. Lavoriamo come una squadra, c'è il supporto decisivo e importante del Presidente, che ha grandi ambizioni, del Vice Presidente e del tecnico. Con alcuni di questi trasferimenti, quando ho iniziato, tutti mi dicevano che sarebbe stato impossibile ma con lavoro e strategia, siamo riusciti a fare qualcosa di impensabile. Ed è successo tante volte negli anni e accadrà ancora in futuro".

Ci può raccontare la storia dietro a George Gardi e il Galatasaray?
"Nell'estate del 2022, ci sono state nuove elezioni e ho incontrato il nuovo responsabile del calcio. Venivo da anni di trasferimenti importanti in Turchia, Mario Gomez al Besiktas per esempio col club diventato campione nel 2015. Poi Samuel Eto'o, ma anche il contributo alla crescita del Trabzonspor diventato campione dopo 40 anni con trasferimenti chiave. Così la nuova persona in carica alla guida del calcio al Galatasaray ha voluto incontrarmi. Abbiamo iniziato con qualche trasferimento pianificandone altri ma non vedevo quella strada come giusta per far diventare il club campione. Così ho spiegato la mia visione, come pensavo che il club avrebbe potuto tornare a essere campione. E abbiamo iniziato a lavorare insieme. Quell'estate abbiamo portato Torreira dall'Arsenal, Mertens con un free transfer dal Napoli. Poi Icardi dal PSG ed è stato un trasferimento con grande influenza nel corso della stagione. Ha avuto un'annata fantastica e ha contribuito tanto alla vittoria, con un trasferimento fatto sì all'ultimo giorno di mercato ma dopo tre mesi di negoziazione. Portarlo al Galatasaray in prestito gratuito con gran parte del salario pagato dal PSG... Devo dire che è stata una cosa positiva. Ricordo gli ultimi giorni del mercato, ero a casa sua, aveva deciso di non andare via dal PSG e di non venire al Gala per il Mondiale. Così sono rimasto a casa sua sei, sette ore dicendogli 'non me ne vado finché non ti convinco'. E ci sono riuscito, ci siamo riusciti e siamo andati via insieme verso Istanbul. Questi tre trasferimenti sono stati positivi non solo per i giocatori ma anche per le condizioni economiche, che sono state eccellenti per il club. E questa è la mia storia, direi, come è iniziata col Galatasaray".

Come definirebbe il trasferimento di Icardi per il mercato turco e per il Galatasaray?
"Un trasferimento visionario, perché non veniva da una grande stagione al Paris".

Ma era una star.
"Ma non un titolare nella squadra. Aveva bisogno di una squadra e di un ambiente che avessero fiducia totale in lui. Ed ero certo che con la passione dei tifosi turchi e del Galatasaray, avrebbe trovato l'ambiente perfetto per performare ai livelli più alti. In Turchia c'erano dei dubbi su Mauro, sulla vita privata, che avrebbe interferito sulle performance, ma ero certo che non sarebbe accaduto, perché col giusto ambiente attorno sarebbe tornato a essere grande, quel che è sempre stato. E' stato un trasferimento importante per il club, ha portato tanti giovani a tifare Galatasaray. Il marketing e tutto quel che riguarda Mauro è stato un grande successo per il club e la sua leadership e la sua personalità hanno aiutato tantissimo la società a crescere".

Come vede la sua posizione adesso?
"E' amato tantissimo per quel che ha fatto. nell'estate del 2023 ha rifiutato 120 milioni netti in 3 anni dall'Arabia Saudita per l'amore che riceveva dai fan. E' stato uno dei più grandi giocatori del club dei tempi recenti. Ora il suo futuro è aperto. Il contratto scade a fine anni, sono certo che il club prenderà la miglior decisione e quel che decideranno sarà la cosa più giusta".

Sarebbe triste nel vederlo andar via?
"E' parte della storia e del presente del Galatasaray, dipenderà anche da lui e da cosa si sentirà di fare e dalla decisione del Presidente".

Parliamo del mercato, perché ha avuto un'influenza sui trasferimenti globali. Da dove arriva l'ambizione del Galatasaray?
"Il Gala ha un grande presidente, ha un vice presidente forte e un forte board altrettanto. Le ambizioni sono davvero molto alte ma non posso parlare delle ambizioni del club, posso dire le mie. E se continuerò a lavorare col club, posso dire che sono arrivare alle fasi finali della Champions League e magari per il 2029, partecipare al Mondiale per Club e continuare a portare giocatori importanti alle giuste condizioni".

E quali sono le giuste condizioni per lei?
"Se guardiamo i giocatori arrivati, come Davinson Sanchez, che è stato un trasferimento top dal Tottenham, è arrivato per meno di 10 milioni ed è stato chiave per il club. E' arrivato a condizioni economiche favorevoli. E Lucas Torreira a 6 milioni, è stato chiave per il club per più anni. Icardi a 10 milioni, poi parleremo anche di Sané gratuitamente... Osimhen in prestito gratuito, così come Ziyech dal Chelsea, Zaniolo a 15 milioni pochi giorni prima e c'era un'offerta da 30 da un club inglese. Il capitano della Spagna, Alvaro Morata, è stato preso per 2 milioni di prestito. Questi sono trasferimenti giusti. I soldi sono importanti ma credo che serva anche conoscenza e identificare i giocatori giusti nel momento giusto, e non è semplice. I calciatori che arrivano devono essere quelli giusti, è per questo che spendo tanto tempo osservando il mercato e parlando con persone vicine a club e giocatori e con giocatori per limitare gli errori, la possibilità di sbagli per il club per esser sicuro che arrivino i calciatori nel posto giusto".

Qual è il grande vantaggio del mercato turco? Tutto dipende dal salario? Perché i giocatori importanti dovrebbero sbarcare in Turchia?
"Lo stipendio è importante ma non è l'unica cosa. E adesso credo che i top players vedano il Galatasaray come un'opzione per la loro carriera ma anche per la competitività della squadra in Europa. Guardate i risultati della squadra in Champions, dà un'opzione importante non certo per il finale di carriera ma anche nel punto più alto. Arrivano calciatori di 26, 27, 28 anni, in passato solo gli over 30. Questo aiuta certamente e poi c'è una grandissima passione. Senti l'amore dei tifosi, unico in Europa e nel Mondo".

George, lei ha avuto una grande influenza nel trasferimento di Leroy Sané. Da dove è arrivata l'idea?
"Molti, molti mesi prima dell'inizio della finestra di mercato. Sapevo che questo era un giocatore che il club avrebbe necessitato per fare un upgrade. Un giocatore essenziale per la costruzione della stagione. Ho iniziato la negoziazione molti mesi prima. Ho iniziato coi suoi agenti precedenti, poi dopo il cambio di management con il suo nuovo entourage. Ed è ovvio, è stato difficili, aveva offerte dai top club negli UK, in Germania, una super offerta dall'Arabia, col Mondiale che s'avvicina... E' stata una grande decisione per la sua carriera e come l'ho convinto? Ho parlato tanto con lui e con gli agenti, dicendogli che il Gala sarebbe stato un luogo dove sarebbe potuto diventare ed essere un leader. Che avrebbe potuto inserirsi nel sistema di gioco, vincere in patria e in Europa, dove il club non ha mai vinto prima. Ci è voluto tempo ma hanno avuto fiducia in me, hanno sposato questa nuova sfida arrivata al punto giusto della sua carriera. Ho spiegato al board e al presidente che avevamo necessità di chiudere presto, se avessimo atteso troppo la competizione sarebbe divenuta ancora più forte. Dovevamo chiudere prima della FIFA World Cup e questo fattore non era certo comune per il mercato ruco, solitamente attivo nella seconda parte della stagione. Ha dato un segnale importante".

Puoi spiegarci cosa è accaduto nel dettaglio? Lei ha un grande rapporto col suo nuovo agente Pini Zahavi.
"Le indicazioni del tecnico erano quelle di portarci quel tipo di giocatore, con quelle caratteristiche. Con un free agent come Sané, come non prenderlo in considerazione? Sono partito da questa idea, poi con Pini ho una relazione speciale, lo conosco da oltre 15 anni, abbiamo fatto tante cose insieme nel calcio. Lo ammiro tanto per questo, per la sua carriera. Ne abbiamo parlato in modo positivo ma non è stato un processo semplice, aveva offerte più importanti da altri club, europei che erano anche più avanti del Galatasaray in quel momento. E' stata una bella negoziazione, è stato bello vedere la fiducia in me di tutte le parti e vederlo felice adesso. E c'erano offerte più importanti anche economicamente, sia dall'Arabia che da un altro club turco".

E' stato uno dei trasferimenti più importanti per lei e per il Galatasaray? Ricordo le sue parole all'aeroporto e sorride anche adesso...
"Guidare un trasferimento di un giocatore così iconico in arrivo da un club così grande con questa competizione, all'inizio della carriera, è un grande successo per il club, per il presidente, per il vice presidente e per il coach, Okan Buruk. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra e questi trasferimenti accadranno ancora in futuro".

Ha curato anche il trasferimento record, Victor Osimhen. Come è accaduto, dopo il prestito? Ci dia qualche dettaglio.
"Alla fine dell'ultima estate di mercato, quando ho chiamato il club e il mister per proporre Osimhen, pensavano fosse uno scherzo. Non mi hanno preso sul serio! Victor Osimhen, uno dei migliori attaccanti al Mondo, come avrebbe potuto vestire la maglia del Galatasaray a 26 anni, come avrebbe potuto il Napoli cederlo? Beh, scherzi a parte, la cosa è diventata seria, il mister mi ha preso subito sul serio ed era la fine del mercato. Alcuni hanno detto che sia stata fortuna, una chance. No, non questo. Come per Icardi, come per Davinshon Sanchez, come per Zaniolo. Questi giocatori arrivano alla fine del mercato ma monitoro costantemente ogni situazione. I dettagli. Negli ultimi giorni di mercato tutto può accadere, non posso farmi sfuggire nulla. Chiuso il mercato italiano, sono subito intervenuto con un piano chiaro con poche ore per eseguirlo. Ho abbassato la clausola da 100 a 75 milioni, ho convinto Victor a estendere il contratto per un altro anno e questo ha aperto le porte a un prestito. C'erano tante questioni, tanti problemi. Eravamo all'aeroporto, la lista UEFA chiudeva il giorno dopo, c'erano problemi col contratto del Napoli, non eravamo ancora certi se si sarebbe chiusa o no. Siamo stati oltre due ore all'aeroporto in trattativa, alla fine ce l'ho fatta. Stavo pensando 'e se alla fine non dovesse andare tutto al posto giusto?'. C'erano migliaia di persone ad aspettarci all'aeroporto di Istanbul, sono state le ore più lunghe della mia carriera. L'ho convinto, alla fine, e mi ha seguito. Tutto è andato per il meglio ma ha avuto una grande determinazione e voglia di Galatasaray, sin dall'inizio. Victor ha amato da subito il club e questo è stato un fattore chiave. E poi dopo un anno... La clausola era di 75 milioni ma non erano i 75 milioni dell'anno precedente. I prezzi dei numeri 9 sono schizzati alle stelle e un numero 9 come lui a 75 milioni era una grande operazione per il club. E questa negoziazione è durata molti mesi perché Victor avrebbe dovuto scegliere dove giocare. Aveva la chance di scegliere tra alcune grandi società nel mondo, solo poche sono emerse sulla stampa. Ha deciso all'inizio di luglio, quando scadeva la sua clausola. "Giocherò solo per il Gala" ci ha detto e questo ci ha aiutati nella negoziazione e il presidente e il vicepresidente hanno fatto un lavoro incredibile, pagando 75 milioni in 1 anno, qualcosa che ha scritto la storia. Uno dei migliori attaccanti del mondo di proprietà del Galatasaray".

Osimhen al picco della carriera: adesso è fiducioso sulla sua permanenza?
"Victor ha firmato per un progetto e il progetto non è di una stagione. C'è un progetto al Galatasaray e lo vedo come un leader, e con la sua personalità può aiutare il club a crescere e a raggiungere le proprie ambizioni. Non lo vedo come un trasferimento di un giocatore destinato a restare un solo anno ma come leader della squadra per le prossime stagioni, che aiuterà altri top players ad arrivare nelle prossime annate. E' felice a Istanbul, ha un ottimo stipendio, è amato da milioni di tifosi, la squadra è competitiva in Champions League, sta giocando alla grande. Perché cambiare?"

E' il giocatore che guadagna di più?
"Corretto".

Ha una clausola rescissoria?
"Nessuna clausola rescissoria".

Quali possono essere i prossimi grandi nomi?
"Non posso fare nomi ma credo che i tifosi abbiano una garanzia sul livello dei campioni. Se continuerò a lavorare col club, sarà come quello dei top players avuto finora o anche più importante".

Cosa aspettarci adesso?
"Molti club hanno manifestato interesse e apprezzamento per il mio lavoro e per quello che ho fatto negli ultimi anni per il Galatasaray ma credo che il percorso non sia ancora finito. Avevamo un sogno alcuni anni fa, portare il Gala a certi livelli e non è ancora finito. Soprattutto con il coach, Buruk, che rispetto e ammiro tantissimo. Abbiamo obiettivi comuni, c'è ancora tanto lavoro da fare".

Lei ha curato tantissime trattative in carriera.
"Il primo big transfer è stato Samuel Eto'o, che ho trasferito negli UK, in Italia e in Turchia. Poi Mario Gomez al Besiktas, Samir Nasri quando è arrivato dla Manchester City e Jeremy Menez con Leonardo. Ho lavorato con leggende dell'Arsenal come Gervinho e Djourou, sono stato coinvolto nella trattativa per Marek Hamsik, poi Eljif Elmas che portato a Napoli e poi a Lipsia, dove non ha avuto la chance di esprimere tutto il suo potenziale ma che ora è un titolare in azzurro con Conte. Poi Castagne in Premier League, Morata e molti altri".