Primavera, Baronio: "Avevo chiesto di giocare come una finale, ma qualcuno era scarico! Non sono pazzo a lasciare fuori Gaetano..."

Le sue parole
06.11.2018 15:40 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato a Frattamaggiore, Fabio Tarantino
Primavera, Baronio: "Avevo chiesto di giocare come una finale, ma qualcuno era scarico! Non sono pazzo a lasciare fuori Gaetano..."

Roberto Baronio, allenatore della Primavera del Napoli, ha parlato al termine della sconfitta per 5-2 contro il Paris Saint-Germain: "Avevo fuori tanti giocatori come Lovisa, Mamas, Negro, Senese, Manzi. Oltre a chi può fare il titolare, io devo contare sulle regole della Youth League e devo valutare tutta la rosa e tutti si stanno impegnando. Giocando ogni tre giorni è giusto far riposare qualcuno. Non sono un pazzo a lasciar fuori Gaetano o Manzi, ad esempio, ma io devo valutare tante cose. Oltre all'impatto avuto da chi è subentrato, non ho avuto le risposte che cercavo da chi era partito titolare.

Illuminato è uscito dopo mezz'ora... Qualche partita l'ho giocata anche io, prima di chiedere un cambio ce ne voleva. O mi toglieva l'allenatore per un'idea sua o perché avevo un problema grave come uno stiramento. Questi ragazzi devono capire che queste sono partite bellissime che forse non gli ricapiteranno più. Quando dissi che la maglia del Napoli non basta ma serve qualcosa sotto la maglia, intendo esattamente questo. Io non posso allenare i ragazzi solo per un gesto tecnico, ma come ragazzi. Devo aiutarli a saper stare al mondo. Quando li alleno divento un loro genitore e la mia responsabilità è massima nell'educazione.

Il calcio non è solo tecnica e tattico ma soprattutto aspetto mentale. Posso provare tutti gli schemi del mondo, ma se entri in campo scarico e con la testa a casa è tutto vano. Ovviamente questo non vale per tutti. Giocare la Youth League non è per tutti, loro devono essere orgogliosi di farne parte. Ho chiesto di giocare come una finale, ma avete visto come è andato il primo tempo... Ma io sono qui e difenderò la mia squadra fino alla morte, perché per me allenare il Napoli è come allenare il Real Madrid. Fino a che sarò qua io darò il cento per cento e spero che loro mi diano una mano a far questo nel migliore dei modi".