ESCLUSIVA - Repubblica, Angeli: “Ho parlato col Prefetto due ore prima del match, la decisione era già stata presa: nessuna trattativa. Ecco la dinamica degli scontri”
“L’ultras ha dato l’ok, il match si gioca”. Questo il titolone apparso su varie testate nazionali ed internazionali dopo i fatti di Fiorentina-Napoli, che hanno portato al ferimento di Ciro Esposito (ancora in condizioni gravi) e ritardato l’inizio del match di 45 minuti. Ma la fantomatica trattativa forze dell’ordine-tifosi, tanto pubblicizzata e criticata, non c’è stata. A confermarlo, in esclusiva ai microfoni di Tuttonapoli, ci pensa Federica Angeli, giornalista de La Repubblica:
“La decisione di disputare la partita era già stata presa nel pomeriggio, c’erano 70mila persone a Roma, in trasferta, annullare il match sarebbe stato pericolosissimo. Le forze dell’ordine hanno comunicato all’ormai famoso Gennaro, in quanto referente della Curva, quanto era stato stabilito. Non è stato assolutamente lui a decidere che si dovesse giocare il match”.
Il Prefetto, quindi, aveva già preso una decisione ben prima del famoso colloquio?
“Ho parlato personalmente col Prefetto alle 19:30, ben prima di quella che è stata fatta passare come l’autorizzazione di Gennaro, e la decisione di far disputare la gara era stata stabilita di comune accordo col Questore. Non c’è stata alcuna trattativa. Il colloquio con gli ultras, a mio avviso, è servito a responsabilizzare i capi della Curva, facendo loro rendere conto che la situazione era gravissima e sarebbe potuta degenerare. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, il confronto è inevitabile in una condizione di tale pericolo, ma considerando quanto era accaduto nel pomeriggio la vicenda ha avuto il miglior epilogo possibile”.
Può descriverci la dinamica degli scontri che ha portato al grave ferimento di Ciro Esposito?
“Secondo quanto ci hanno raccontato i testimoni oculari dell’accaduto, De Santis era nel suo chiosco a Tor Di Quinto, davanti al quale si erano radunati una ventina di tifosi del Napoli che in quel momento si stavano scontrando con la polizia. Subito dopo, De Santis ha minacciato il gruppo di partenopei lanciando verso di loro bombe carta e gridando “Io vi ammazzo tutti, andate via!”. La ricostruzione della Digos dice che l’uomo, a quel punto, è stato aggredito e vistosi sopraffatto ha aperto il fuoco, ferendo tre napoletani. De Santis, piuttosto malconcio, è riuscito a divincolarsi e nella fuga ha gettato via la sua pistola. ma poco dopo è stato raggiunto da un altro gruppo di tifosi che hanno continuato a malmenarlo nel centro di produzione cinematografica dov’era stato soccorso. C’era una tensione tale che per la prima volta nella mia carriera ho evitato di pubblicare online tutte le informazioni in mio possesso sugli scontri, visto che dopo il grave ferimento del ragazzo napoletano si era scatenata una vera e propria caccia all’uomo ed il rischio di una guerra tra tre tifoserie era elevatissimo”.
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