Caprile: “Ho lasciato il Napoli per giocare con continuità, ringrazio il Cagliari! Sul futuro…”

Caprile: “Ho lasciato il Napoli per giocare con continuità, ringrazio il Cagliari! Sul futuro…”TuttoNapoli.net
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Oggi alle 20:50Le Interviste
di Francesco Carbone

Elia Caprile, portiere del Cagliari, ha parlato ai microfoni di Radio TV Serie A.

A metà stagione lo scorso anno ti sei trasferito da Napoli a Cagliari per emergere e trovare più continuità.
“Sì, il Cagliari a gennaio mi ha dato la possibilità di tornare ad essere protagonista e di giocare ogni domenica. Ho scelto Cagliari con tanta voglia di tornare in gioco e tornare ad essere protagonista”.

Stai ricevendo parecchi complimenti, quando si vive una situazione del genere e come si reagisce?
“Sicuramente i complimenti fanno piacere però rimango concentrato solo sul lavoro, sull’allenarmi forte per aiutare il club a raggiungere la salvezza. I complimenti indubbiamente fanno piacere però mi concentro molto di più sul lavoro, sull’allenarmi e sul cercare di migliorare e vedere dove questo impegno mi porterà”.

Su Pisacane
“Come ha detto Yerry, il mister è molto esigente con noi ma se vede che in campo diamo tutto ci viene incontro, inoltre essendo un allenatore giovane il rapporto con noi è più schietto. Sicuramente ci sta dando una grossa mano sotto questo aspetto”.

Potevate aspettarvi un inizio di campionato del genere? Quali obiettivi vi ponete in vista della sfida con il Napoli in Coppa Italia?
“Sicuramente l’inizio di campionato è stato buono ma come dice il mister dobbiamo continuare a lavorare tutti i giorni per cercare di arrivare ai 40 punti, da lì potremo cercare di toglierci qualche soddisfazione”.

Sei sempre stato un portiere completo come si è anche visto nell’esperienza al Leeds e come si è visto con la doppia parata contro il Parma, in quel caso non hai fatto la croce iberica…
“La croce iberica è stata la parata che ha reso famoso Neuer, sicuramente è una tecnica che aiuta, in Italia ora si insegna di più rispetto al passato, quando ero bambino meno... come ogni cosa non ne devi abusare, ci sono situazioni dove serve e altre dove è meglio usare altri metodi”.

Che cosa significa Cagliari per te in questo momento? Una squadra che non rappresenta solo una città ma un’intera isola
“Sicuramente il fatto di giocare nel Cagliari consiste nel rappresentare un’isola intera, una grande responsabilità che non sentiamo solo come una pressione ma anche come un onore e un vanto, sono poche le squadre che rappresentano una regione. Cagliari per me è la possibilità di giocare e di questo sarò sempre grato”.

L’ultima volta abbiamo parlato del rapporto con il tuo cane, ora hai fatto di meglio perché stai per diventare papà…
“(ride ndr) Sì, due mesi scarsi e diventerò papà di Edoardo, io e la mia compagna non vediamo l’ora, sappiamo che si aprirà un percorso nuovo di vita che sarà sicuramente bellissimo”.

Ci sono due grandi portiere che parlano di te... (video Frey e Sorrentino)
“Ringrazio entrambi, a Stefano mi lega un rapporto importante e bello perché quando ero terzo portiere al Chievo ho avuto la fortuna di allenarmi con lui che nonostante la sua età ogni giorno si allenava a tremila, è una cosa che gli ho rubato e che spero di aver replicato. Mi ha sempre detto che con la sua voglia è riuscito ad arrivare dove nemmeno lui pensava, io gli ho preso questa cosa e ho passato l’età dai 16 ai 18 anni con un portiere che si mangiava il campo. Frey quando ero piccolo lo guardavo, faceva parate pazzesche, lo ringrazio, a livello fisico ci assomigliamo perché siamo più grossi rispetto alla media”.