Chiariello: ”Rocchi rinnega sé stesso pur di accontentare Marotta. Conte ha ragione: cca' nisciun è fess!"

Chiariello: ”Rocchi rinnega sé stesso pur di accontentare Marotta. Conte ha ragione: cca' nisciun è fess!"
Oggi alle 19:00Le Interviste
di Antonio Noto

Il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto "Punto Chiaro" ai microfoni di Radio CRC: "Ci sono cose che fanno davvero riflettere. Io ho una querelle personale con l'amico Marelli, che voi continuate ad attaccare, ma che è uno che prende posizione, dice cosa ne pensa in tempo reale. Perché sta lì a fare il commentatore arbitrale, senza filtri in tempo reale, e quindi deve prendere delle scelte immediate per commentare quello che accade in campo, non sempre possono essere quelle giuste. Lui stesso, a volte, dopo aver fatto un'analisi si rende conto che non aveva visto nel modo giusto e corregge il tiro. Voi tutti pensate che sia juventino, interista, milanista, genovese, lui è comasco, appunto. E’ tifoso della squadra di Basket dell'Olimpia Milano. Ma non è su Marelli che mi interessa discutere, è che con lui c'è una questione che ci divide sul pensiero.

Io non ho mai accettato di buon grado l'idea che il Var, quindi uso l'articolo maschile, intendo l'uomo, l'arbitro ha detto al monitor in sala VAR, non possa intervenire sempre ogni qualvolta. Possa ravvedere un chiaro ed evidente errore. Già io sono contrario alla restrizione regolamentare, perché nel 2018, quando fu introdotto il VAR, nel campionato famoso 2017-2018, quello del Napoli dei 91 punti, dove di sfondoni se ne videro tanti: Calvarese, Cuadrado, ma è inutile parlarne, fino ad arrivare a Pjaniic e Orsato. Quello fu il primo anno VAR. All'epoca si parlava di evidente errore, poi hanno stretto i cordoni perché non vogliono che il VAR intervenga troppo, vogliono lasciare la centralità all'arbitro di campo con chiaro ed evidente errore. Io ci posso stare che il VAR non debba essere invasivo e che sia sempre l'arbitro, il protagonista, quello che arbitra in campo. Però dov'è il problema? Come oggi il problema c'è sui falli di mano, che è diventata una tale casistica complicata, difficile, ma veramente difficile, che un arbitro dovrebbe essere come i robot della Marvel che c'hanno davanti agli occhi i dati che scorrono per consultare la statistica in tempo reale. Caso ammesso, caso non ha messo, se il braccio è troppo alto, se è troppo vicino, se è fuori sagoma, se è in sagoma. Abbiamo visto cose incredibili, con braccio così si dice: ‘No, ma è in sagoma’, era Lautaro. Io ho visto cose veramente indecenti. Quello che non accetto è questo discorso che il VAR non possa intervenire quando ritiene di dover intervenire liberamente, senza paletti. Perché questo? Perché i paletti generano discriminazione e confusione.

Perché parliamo non di macchine, ‘Yes or not’, premo un pulsante. Molte macchine sono alfa numeriche e vanno in base all'impulso yes or not. Sono esseri umani che hanno delle interpretazioni, che vedono delle immagini. Il povero Abisso, che sarà anche un arbitro piuttosto scarso, e come varista non sono in grado di giudicarlo. A Milano, per esempio, il Milan-Fiorentina fa un'indebita invasione di campo facendo assegnare un rigore al Milan che non sta né in cielo né in terra. Però lui nella sua testa ha reputato che l'arbitro di campo, che tra l'altro è Marinelli, uno se ricordo bene, uno che ha personalità, che aveva visto bene, si sia sbagliato e lui lo ha corretto, perché per lui era un chiaro ed evidente errore. Ma non poteva intervenire secondo le direttive che interpretano le norme, perché noi parliamoci chiaro, la norma sempre quella è, non è che sia cambiata. Sono anni che quella la norma, le cambiano raramente e difficilmente. Però poi le norme, come ben insegna chi ha studiato giurisprudenza, lo sa, il diritto. Le norme di per sé, non basta leggerle, vanno applicate e per applicarle bisogna interpretarle. E nella libera interpretazione dell'arbitro in tempo reale, per lui quello è un chiaro ed evidente errore. Sbaglia, ma lo ritiene un evidente errore. Un altro dice: ‘E io non posso intervenire. Secondo me stai sbagliando, ma non te lo posso dire perché io ho dei limiti che mi avete messo’. Allora, se questa è la situazione però ‘dura lex sed lex’, quella è la legge e quella va applicata. Quella è la direttiva e quella va applicata. E allora accettiamo per un attimo la direttiva, poi la contesto, ma non nell'applicazione, nella logica. Se la direttiva è che sull'intensità dei falli in area di rigore interviene solo ed esclusivamente l'arbitro di campo e i suoi collaboratori, perché sono in campo. I guardialinee fanno parte della terna che arbitra, Il guardialinee è uno che arbitra insieme all'arbitro centrale. Poi l'arbitro centrale è l'ultimo decisore, è il dominus e decide lui, decide se fidarsi della segnalazione del suo collaboratore o meno. Quante volte ho visto nella mia vita in Serie D, in quarta serie dappertutto, il guardialinee alza la bandiera e l'arbitro gli fa un'occhiataccia dicendo: ‘Ma non è fuorigioco’ e fa continuare a giocare. Oppure il guardalinee non alza la bandierina, l'arbitro gli butta un'occhiataccia e fischia: ‘E’ fuorigioco perché lui l'ha visto’. Lì non c'è controprova, non c'è VAR, non c'è niente. E allora vedi il pubblico si inferocisce: ‘Arbitro, il guardialinee non l'ha segnalato perché fischi fuorigioco’. Oppure l'arbitro fa correre l'arbitro guarda i guardialinee e la gente s’inferosisce. Ma l'arbitro ha l'autonomia per accettare o meno il suggerimento del collaboratore che però arbitra anche lui, fa parte della terna arbitrale. Il quarto uomo non lo è un decisore. Il guardialinee ha diritto di segnalare un fuorigioco, un fallo, uno scambio di persona, un atteggiamento antisportivo e un calcio di rigore. Se la direttiva è che sull'intensità decide l'arbitro di campo, attenzione, cosa può fare il varista? Può solo verificare se c'è un chiaro ed evidente errore, non se quella spinta, se quel contatto sia tale da meritare un calcio di rigore.

E allora bisogna essere coerenti, però Rocchi sempre, Marelli, sempre. Se tu mi dici che su McTominay la spinta non è tale da parte di Tomori per assegnare un calcio di rigore, sarebbe un rigorino che non esiste nel regolamento, ma è un fallo lieve e non merita la massima punizione. ‘Ha fatto bene l'arbitro a giudicarla così e comunque il VAR non può intervenire’. Io ci vengo al tuo ragionamento, ci sto. Ma deve essere la stessa cosa anche nel caso di Di Lorenzo con Mkhitaryan. Poi andiamo a sentire gli audio e scopriamo che tutto sto casotto è montato ad arte, perché intervenuto il grande Marotta, il potente Marotta che ha deviato perfino Rocchi, che per salvare il suo fondo schiena ha affondato degli arbitri che hanno fatto bene. Dice ma 8 secondi è tornato indietro, perché Bindoni guardialinee gli ha gridato, perché abbiamo sentito il VAR: ‘E’ rigore, rigore!’, quello è andato via, non l'ha dato il rigore. ‘E’ rigore, rigore’, l’abbiamo visto tutti perché lui ha visto il rigore. Il VAR cosa fa Marini? Correttissimamente deve verificare solo una cosa: se c'è un chiaro ed evidente errore. E qual è il chiaro ed evidente errore? Quello che è accaduto a Madrid. Cosa è accaduto? Che il tanto vituperato dai tifosi matridisti Yamal per le sue dichiarazioni. si è fatto beccare ingenuamente a fare un fallo da rigore nella prima parte della gara. Tutti hanno gridato, io anche dalla poltrona: ‘Rigore!’. Sembrava veramente rigore. L'arbitro l’ha dato. Vai a vedere le immagini e cosa scopri che Yamal non ha mai toccato l'avversario, lui mette il piede verso il pallone, l'avversario va a calciare non trova il pallone, trova il piede di Yamal, colpisce lui il piede di Yamal e va a terra. In questo caso non solo non è calcio di rigore perché non c'è il fallo, non c'è manco il contatto, c'è un calcio per tentare di tirare di Guler verso Yamal e quindi è punizione per il Barcellona. Là il VAR dice: ‘Guarda che chiaro, evidente errore. Questa è punizione per il Barcellona, non è rigore per Madrid. Il contatto non c'è da parte di Yamal’. L'arbitro va al monitor si rende conto che è stato ingannato, come tutto lo stadio dalla dinamica veloce dell'azione, non è manco colpevole perché tutti abbiamo pensato che fosse il rigore, ma le immagini sono chiarissime. Non è rigore! Chiaro evidente errore, il VAR funziona benissimo in questa occasione viene sanata un'ingiustizia. Il rigore non viene dato, viene data la punizione al Barcellona. In quel caso è evidente che il Var ha sanato una situazione vista in maniera sbagliata e manco clamorosa, perché ribadisco l'hanno visto tutti in quel modo, ma la verità è che quello non è il rigore. A Milano gli audio sono perfetti. Il varista dice: ‘Il contatto c'è, io non posso dirti sull'intensità decidi tu. Il contatto c'è. Verifica il comportamento di Di Lorenzo’. ‘Di Lorenzo guarda la palla’: dice il varista. ‘Allarga la gamba per prendere posizione sul pallone, non l'allarga per prendersi il rigore, per fare il furbetto’, lo dice il varista Marini’. Controlla che Di Lorenzo si sia comportato correttamente, non abbia fatto il furbo per farsi dare il rigore. Altro che Bergonzi la simulazione. Bergonzi. Bergonzi, ma che cacchio dici? Ma per favore! Ma prima di parlare vuoi azione al cervello? Fammi sta cortesia. Hanno messo ‘La Domenica Sportiva’, trasmissione più importante d'Italia da 70 anni. Tu devi fare onore, tu sei servizio pubblico. Bergonzi! Parlare di atteggiamento antisportivo, dice: ‘Ma no, io non ce l'ho col calciatore, però quella è simulazione’. Ma quale simulazione? Ma prima di parlare a misurati… non ti dico cosa, perché ce ne vorrebbero due in questo caso. E forza! Tu sei un ex arbitro, fai tendenza, tu crei veleni così, li alimenti. Non ci bastano i guitti del nord di certe televisioncine o i soloni del nord non ci bastano. Si dice metti pure tu. Il varista è perfetto. Marini ha detto: ‘Prende posizione sul pallone, come ha detto il Pampa Sosa, un attaccante in area di rigore cosa fa? Protegge la palla per tirare. Signori cari, è l’ABC del calcio che ha giocato a pallone lo sa! Vede tutto corretto che Di Lorenzo protegge il pallone, Mkhitaryan da dietro lo tocca, il contatto c'è. Marini al VAR non può intervenire, non può secondo le direttive attuali, non può! Punto. Il guardialinee ha tutto il diritto a dire al suo arbitro: ‘E’ rigore’. Ci hanno messo 8 secondi e questo è troppo. Effettivamente Mariani si è fidato di Bindoni che ha visto il rigore.

Ora, alla fine della giostra, cosa rimane? Che la procedura è stata corretta, al di là del fatto che è durata 8 secondi la confabulazione tra arbitro e guardialinee. Il comportamento del VAR è ineccepibile, tanto è vero che Marini non sarà punito, perché Rocchi lo sa che Marini non ha sbagliato. Quello che è grave è che sento dire da Marelli che doveva intervenire il Var, che deve intervenire se il contatto c'è e non lo può giudicare lui il contatto. Se non ci fosse stato, sì. E’ Rocchi che rinega sè stesso pur di accontentare la voglia di giustizialismo di Marotta. Ne vogliamo parlare? Perché con queste dichiarazioni ha aperto la stura ora al Far West, perché adesso il VAR potrà intervenire sempre e allora togliamola sta cosa. E poi a corollario di tutto ciò c'è l'attacco a Conte, che invece è stato perfetto. Conte l'anno scorso nel caso di Anguissa, e non è non era rigore, fu dato il rigore che l'Inter sprecò per fortuna, disse: ‘Ma perché il VAR non può intervenire?’. Quello che dico io, sta lì apposta e sui contatti non può intervenire. Adesso si attacca Conte che non ha preso posizione, perché dopo che è stato massacrato da tutti quelli che gli hanno detto che si sbagliava perché in quei casi il VAR non può intervenire. Dopo che l'avete massacrato che lui aveva detto una cosa sbagliata un anno fa, adesso che doveva dire? ‘No, il Var deve intervenire’. Ma come? Gli avete detto che non può intervenire, ora doveva dire che deve intervenire. Siete voi incoerenti, non è Conte che avete bacchettato. Se Conte è stato bacchettato per dire, guarda che ti sbagli lì l'arbitro del Var non può intervenire. Oggi lui conseguentemente non ne parla più, dice: ‘Vabbè, non può intervenire, mi sto zitto’. E invece no, adesso doveva dire: ‘Perché non dici che il Var deve intervenire?’. Ma siete voi che gli avete detto che non può intervenire. Ma com'è diventato che può intervenire e non può intervenire quando si sveglia Rocchi la mattina o quando la maglia è nerazzurra o quando parla Marotta? Aveva ragione Conte, noi stiamo zitti, il rigore di Lecce lo teniamo, ci sta. Ma non so fesso, perché a Napoli ccà nisciuno è fess! Guagliù, guardatevi i fatti vostri, perché noi stamo attenti, siamo vigili non ci futtite accussì!”.