Fontana su Conte: "Ha l'elasticità e l'esperienza per cambiare rotta e sistemare le cose"
A "1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano Fontana, allenatore ed ex centrocampista di Napoli e Fiorentina.
Un ascoltatore ci scrive: “sono stati fatti degli errori in sede di mercato, come si risolvono? "Gli errori fanno parte del gioco. Quando hai i ragazzi sotto mano e li alleni ogni giorno, capisci davvero che tipo di calciatori siano. Quando invece fai scelte di mercato, pensi sempre di non sbagliare. In realtà non si sbaglia quasi mai il profilo o la qualità del giocatore, si sbaglia il contesto in cui lo inserisci. Non tutti rispondono allo stesso modo e un investimento può sembrare fallimentare solo perché quel calciatore fatica a integrarsi nella metodologia e nel pensiero calcistico dell'allenatore. È evidente che, se qualcuno oggi non risponde alle aspettative, è perché sta facendo fatica ad entrare in questo contesto."
Lorenzo Lucca non sta rendendo come previsto: è solo una fase di crescita o non ha le caratteristiche per il Napoli? "Lucca ha qualità ma sta pagando lo scotto della maglia pesante. Secondo me è soprattutto un aspetto caratteriale, dovuto alla poca esperienza in un club che lotta su tutti i fronti. Le qualità di Lucca non si discutono, ma è diverso giocare ad Udine dove, con tutto il rispetto, se arrivi in zona Europa League hai fatto un grande lavoro rispetto al Napoli, dove devi vincere ogni partita e sei giudicato su ogni singola giocata. Cambia lo scenario, cambia la richiesta, e cambia la risposta del giocatore. Il ragazzo ha qualità, ma ora sta pagando il peso della maglia e il dover recitare la parte del protagonista in un contesto dove non è ancora del tutto pronto. Quando hai poche partite o pochi minuti per dimostrare, tutto diventa più complicato."
Come risponde a chi dice che Conte fa bene solo quando non ha la Champions? "Io credo che giocare la Champions e arrivare fino in fondo non sia semplice per nessuno, non solo per Conte. È un giudizio riduttivo. Secondo me Conte è uno dei migliori allenatori ad oggi disponibili ed il Napoli ha la fortuna di aver iniziato con lui un percorso che ha già portato risultati importanti. Nessuno si sarebbe aspettato lo scudetto dell'anno scorso. È normale che, cambiando ambizioni, cambiano anche le aspettative. Questo nuovo percorso porta inevitabilmente anche a qualche passo falso, ma serve per crescere. Ad inizio stagione si voleva essere competitivi in Europa e in Italia, si è cambiato tipo di mercato e oggi i risultati non ci sono ma non vuol dire che bisogna buttare via tutto. I conti si fanno a fine campionato."
Le dichiarazioni di Conte dopo Bologna non sono troppo forti per una piazza emotiva come Napoli? "Lui ha sempre usato questo tipo di comunicazione, dovunque sia andato e spesso ha ottenuto risposte. Però è vero che bisogna capire dove ti trovi: non tutte le piazze reagiscono allo stesso modo. È normale che certe esternazioni qui facciano molto rumore, forse è la sua modalità per richiamare tutti all'attenzione e riportare il gruppo dentro il suo recinto. L'ha fatto in modo duro, e oggi le risposte non sono positive ma sono convinto che Conte abbia l'intelligenza e l'elasticità per capire quello che sta succedendo e per cambiare rotta. Il Napoli deve ritrovare spensieratezza, brillantezza, la voglia di andare ad aggredire l'avversario come l'anno scorso. Qualcosa nella comunicazione e nella gestione dev'essere cambiato, ma da lontano non posso sapere con precisione cosa. Conte però ha gli elementi e l'esperienza per sistemare le cose."
Ci scrivono ancora: “mister, ha l'impressione che ciò che stia accadendo in casa Napoli sia avvolto da un alone torbido?” "La comunicazione che arriva all'esterno non è chiarissima, questo è vero. Questa assenza di Conte, vera, presunta, parziale, non lo so, ma è strano che accada una cosa del genere. È evidente che qualcosa sia successo, inutile negarlo. Non sappiamo cosa, ma qualcosa è successo. Quando non puoi dire tutto, allora escono messaggi poco chiari che generano ulteriore confusione. Credo che un incontro chiarificatore, come quello che c'è stato con De Laurentiis, al rientro dei nazionali sia indispensabile. Siamo ad un terzo del campionato, la strada è lunga e puoi costruire o distruggere tutto. Tocca a loro decidere cosa fare."
Con tutti gli infortuni, il 4-1-4-1 non è più praticabile: che assetto tattico prevede? "Oggi le certezze sono questi McTominay, Lobotka ed Elmas. Parlare solo di numeri è riduttivo, perché le squadre cambiano struttura durante la partita. È evidente che gli uomini a disposizione ti vincolano a una scelta di base, ma modificabile in campo. Sugli esterni puoi scegliere tra Politano e Neres, mentre in mezzo hai solo questi tre. Puoi giocare a tre con un vertice basso o con un vertice alto, dipende dal tipo di avversario e dal tipo di partita che vuoi fare. La struttura la sceglierà in funzione di questo."
Sarebbe corretto lanciare Vergara nella mischia in un momento così delicato? Non si rischia di bruciarlo? "A volte le cose non capitano per caso. Magari proprio la spensieratezza di questo ragazzo può diventare un plus per la squadra. Vengono fuori dei jolly inaspettati, così come lo stesso Vergara può essere un jolly in questo periodo. Sappiamo che è un giovane forte, che deve crescere col lavoro quotidiano: una o due partite non lo marchiano né in positivo né in negativo. Può essere un elemento utile proprio perché ha meno pensieri, meno pressioni, meno 'torbido' sulle spalle rispetto ad altri. A volte la freschezza mentale può fare la differenza."
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