L’editoriale di Chiariello: “Stimo Conte, ma in conferenza ha voluto truccare le carte"

L’editoriale di Chiariello: “Stimo Conte, ma in conferenza ha voluto truccare le carte"
Oggi alle 00:10Le Interviste
di Antonio Noto

Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: "Male male, così avevamo detto ieri e così confermiamo questa sera, ma l'analisi a botta calda non può essere la stessa dopo 24 ore di riflessione. Anche perché poi sono scese in campo anche le altre e abbiamo visto molte cose interessanti. Partiamo dallo scenario, per arrivare al particolare del Napoli. C'è un gran mischione in Serie A, è un magma indefinito. Non c'è nessuna squadra in questo momento che ha preso il campionato per la gola e si è messa in fuga. Milan questa sera dovesse battere la Fiorentina, nonostante le assenze importantissime di Rabiot e Pulisic in particolare, Obolo maledetto alle nazionali, o alle nazionali maledette fate voi. Se Milan vince si porta un punto avanti alle altre, ma la cosa che conta è questa, che c'è questo mischione incredibile. Perché delle dieci squadre che l'anno scorso hanno preso la parte di sinistra del tabellino, tra cui il Como che oggi ha battuto la Juventus, prima sconfitta per i bianconeri dopo cinque pareggi consecutivi. Una sconfitta che manda letteralmente in crisi la Madama juventina, che è stata già richiamata dalla UEFA per aver sforato pesantemente i conti del triennio. Doveva fare 60 milioni massimo di perdite del triennio, con una serie di criteri poteva raddoppiare fino a 120, ha sforato a 348. Mi piacerebbe che si stia rivoltando nella tomba il buon Gazzoni Frascara, che era il presidente del Bologna, quando parlò per primo di Fair Play e di doping amministrativo, perché diceva: ‘Se io pago i contributi, pago l'IMPS, pago tutto quello che devo pagare, poi a me i soldi per comprare i calciatori non mi rimangono. Altri non pagano, fanno perdite che non devono fare e poi compiono i calciatori e così si falsano i campionati’. Qualcuno mi spiegherà un giorno, perché si può spendere 80 milioni per Vlahovic, 70 milioni per De Ligt, 50 milioni per Bremer, 60 milioni per Koopmeiners, però poi si sfora di 348 milioni e tanto arriverà l'ammendina. Questo per me è dopare un campionato, ma è solo un'opinione personale di un vecchio romantico, quindi mi tengo sia il vecchio che il romantico.

Ma dicevo del mischione, e sì perché se anche il Milan dovesse vincere questa sera, il distacco tra la prima e l'ottava in classifica è di soli 5 punti, non dovesse vincere il Milan sono 4 punti con tante squadre in condominio, il che vuol dire che è un campionato parecchio imperfetto, perlomeno all'avvio. Sono attardate in questo momento la Lazio, che non ha potuto fare mercato, Sarri si è trovato una patata bollente tra le mani, e la Fiorentina inopinatamente, visto la campagna acquisti che ha avuto il plauso di tutti. L'arrivo di Pioli, sembrava potesse essere una rivelazione, invece finora tre partite perse e tre pareggi. Vediamo se a San Siro saprà invertire la rotta. Ma la cosa grave è che si è perso proprio il senso del gol, è un campionato molto modesto, è un campionato molto noioso. Le partite di questo torneo sono veramente, specialmente per chi ama guardarsi la Premier o anche la Bundesliga o la Liga Spagnola, è tutto un altro andare. La Premier viaggia ad altre velocità, ad altre intensità. Ogni partita tu vedi sette, otto, dieci occasioni da gol nell'arco di un quarto d'ora, perché tendono ad andare a fare gol. Noi andiamo lì indietro, noi facciamo 18 passaggi per uscire dalla metà campo, tiki, taka, toki, toka, una noia mortale e non segna nessuno. Quattro 0 a 0, siamo tornati agli anni 70, hanno segnato solo finora sei gol in otto partite, ne mancano due. Quella di stasera, appunto, Milan-Fiorentina, con Milan parecchio spuntato, che gioca con Leao centravanti, e quella tra Udinese e Cremonese, che non mi sembrano così a occhio due squadre da tre a tre, poi magari fanno pure 4-4 domani e salvano la faccia al campionato, perché sarebbe la giornata con meno gol della storia del campionato a 20 squadre. Perché l'ultima volta, aprile 2018, un anno per noi infausto, perché lo Scudetto quell'anno ce l'hanno scippato, ma questo è un altro discorso, si segnarono appena 13 gol. Siamo a sei, perché ieri due vittorie per 1-0, quella dell'Inter, quella del Torino purtroppo sul Napoli, oggi due gol li ha fatti giusto il Bologna, e onestamente oggi anche c'è stato il Como, che ha letteralmente distrutto la Juventus con quel Nico Paz, che è un giocatore pazzesco.

In tutto questo, quindi pochi gol, grande mischione, nessuno è perfetto, c'è un dato molto significativo. Le squadre favorite per lo Scudetto su tutte, Napoli e Inter, hanno già sommato due sconfitte. Ora, considerando che l'unica squadra degli ultimi vent'anni che ha vinto lo Scudetto, campionato a venti squadre, con cinque sconfitte è stata la Juve di Sarri, ma è un dato falso però, o fasullo per meglio dire, perché la Juventus di Sarri aveva vinto lo Scudetto con tre-quattro giornate d'anticipo. I fatti interni, le liti con Sarri, che sarebbe stato mandato via, separato in casa, la Juve le ultime tre partite di campionato le perse tutte e tre, ma ne aveva perse solo due fino a che non era diventata campione d'Italia. Quindi non fa testo quel precedente, si sa che il campionato si vince con quattro sconfitte. Alla settima giornata, Napoli e Inter si sono già giocati il bonus, e guardate che all'ottava c'è Napoli-Inter. Per lo mezzo c'è la Champions ad Eindhoven per il Napoli, ma sabato alle 18 c'è Napoli-Inter. Chi perde è perduto, perché nessuna squadra mai con tre sconfitte all'ottava giornata ha mai vinto lo Scudetto. Sarebbe un caso particolarissimo. Quindi il non perdere sabato prossimo è fondamentale da un punto di vista statistico per le ambizioni di Scudetto.

Venendo a noi, ieri la partita è stata bruttissima da parte del Napoli. Non posso essere minimamente d'accordo con Conte, che ha parlato di prestazione convincente e risultato no. Per me la prestazione non c'è stata. Che addirittura il pareggio sarebbe stato stretto al Napoli, per me non esiste proprio al mondo. Io sono onesto e corretto nel mio modo di pormi. Vi dico quello che penso, non posso fare piangeria verso nessuno. Per quanto io ami e stimi Conte e lo considero un grandissimo allenatore per me ieri ha voluto truccare le carte in conferenza stampa, perché queste affermazioni non ce le può dare. Non sono proprio possibili. Il Napoli ieri a stento avrebbe meritato il pareggio. Ha trovato magari il gol in fuorigioco di Lang, ma a stento, perché Israel non ha fatto una parata. Il Napoli ha avuto due palle gol con De Bruyne e Elmas che hanno tirato alle stelle. Punto. Tanti mischioni, tanti grossi inutili, fatti anche male. Ma il Napoli ha giocato. Sì, possesso palla sterile, ma cosa ha prodotto? Niente! E allora entra in ballo il turnover.

Era giusto fare il turnover? Certo, tra Torino, PSV e Inter, il turnover si fa col Torino. Quindi se McTominay aveva un problema, se Hojlund aveva un problema, era giusto non farli giocare. Su questo non ho nulla da ridire. Il problema è poi dopo chi fai giocare? E questo è il punto. Giocare col doppio terzino a sinistra contro un Toro che ha una difesa devastata, è stata una scelta giusta? Non dare spazio a Lang da subito è stata una scelta giusta? O perlomeno all'intervallo? Non fare i cambi per tempo è stata una scelta giusta? Conte ha fatto una riflessione che io condivido. L'annata è complessa, perché noi abbiamo elevato la qualità della rosa. Dobbiamo farlo il turnover. Siamo obbligati, perché non lavoriamo solo per il campionato. Ora, se gli altri che sono arrivati, che sono bravi, ma vengono da squadre, a parte De Bruyne, non di primo piano, elevano il loro livello, noi possiamo competere ai massimi, ai vertici. Altrimenti sarà un'annata difficile, oltre che complessa. E da questo punto di vista dobbiamo dirlo, che non ha tutti i torti, perché fino a oggi Luca, per esempio, è stato preso per elevare il livello dell'attacco del Napoli. Simeone ha fatto un gol l'anno scorso, è uno due anni fa. Un centravanti che fa due gol in due stagioni e dopo tre anni che sta al Napoli, va cambiato. Anche lui vuole andar via a giocare. Raspadori aveva proprio chiesto la cessione. E prendi uno che è emergente, è arrivato alla Nazionale, aveva fatto 12 gol in campionato, 14 in stagione. Doveva essere un upgrade? A vedere i due ieri in campo è sembrato un chiaro downgrade, con 35 milioni investiti. Ma non si giudica da una sola partita, però certo Lucca non si è fatto trovare pronto. Beukema, miglior difensore per due anni del campionato italiano insieme ai Rrahmani? Lo fa rimpiangere Rrahmani, anche se ieri non ha particolari colpe. Ma fino a oggi possiamo dire che ha sostituito bene Rrahmani? No. Gutierrez, 20 milioni investiti per avere una freccia a sinistra, gioca? No. Sì, ma è arrivato dopo, ha avuto il problema della caviglia, tutto quello che vi pare. Per il momento non pervenuto.

Vogliamo parlare di Gilmour, che tutti lo danno come sostituto di Lobotka? Io penso che lui invece sia uno straordinario sostituto di Anguissa, come ha fatto nel finale di stagione, perché per me è un cagnaccio, un mediano, che morde le caviglie, che alza il pressing, ma non è un regista. Ogni volta che gioca al posto di Lobotka lo fa rimpiangere puntualmente. Ieri tre peggiori in campo, anche lui. E vogliamo parlare di Lang? Sembra il nuovo Okafor, non gioca mai. Eppure Lang viene da 30 milioni d'acquisto, da una stagione da 14 gol, da essere la stella del PSV, giocava anche in nazionale olandese. Desaparecido. Neres, che non è come Lozano. Spalletti alternava tranquillamente Lozano e Politano. Per togliere Politano dal campo gli devi proprio staccare una gamba, altrimenti non lo toglie mai Conte. E allora se le alternative che ieri il Napoli ha dovuto mettere in campo, perché mancava di sei titolarissimi, poi c'è il problema. Chi sono i veri titolari del Napoli? De Bruyne, Milinkovic-Savic, e poi il terzo è ovviamente Hojlund, che ha preso il posto di Lukaku. Beh di De Bruyne possiamo dire che sta prendendo in mano la squadra? Certamente no. Altalena prestazioni buone, ad altre meno buone. Ieri doveva prendere in mano la squadra? Non l'ha saputo fare. Si è sacrificato, per l'amor di Dio. Atleta meraviglioso, giocatore intelligente, professionista esemplare, ma da De Bruyne ci aspettiamo altro. E allora, visto che le scelte sono di Conte, se ne assuma responsabilità e capisca che se vuole dimostrare al mondo che lui non è un allenatore straordinariamente domestico da campionato, deve anche capire che gestire la rosa significa altro rispetto a quello che ha fatto ieri a Torino”.