Quando Tudor si presentò al Verona: "Modulo? Conta prima adattarsi alla squadra. Bisogna darle un'identità"

Igor Tudor, prima scelta di De Laurentiis per sostituire Garcia, il 16 settembre si presentava così sulla panchina del Verona dopo aver sostituito Di Francesco che era reduce da tre ko di fila: "Voglio un bel gioco, corsa, aggressività. Spesso si danno le etichette su un allenatore, ma non è mai così, è giusto dare un'idea con la palla, certo, ma la chiave è adattarsi alla squadra che c'è.
I moduli vanno in secondo piano, è più importante lo stile, il modo di giocare, l'identità che dai alla squadra. Poi è ovvio che un modulo rispetto ad un altro è diverso, ma è secondario. Se giochi con la difesa a quattro e hai un mediano che si abbassa sempre, allora giochi comunque a tre dietro. Poi puoi giocare in modo diverso in attacco, puoi giocare a zona, a uomo, pressing alto etc. Ci sono tante varianti che ci piacciono...noi allenatori crediamo di fare la differenza, ma poi la differenza la fanno sempre i giocatori (ride, ndr). Penso che già domenica si vedrà qualcosa di quello che siamo riusciti a fare. Poi vedrete col tempo il calcio che piace a me". Aveva ragione: il Verona superò 3-2 la Roma di Mourinho al Bentegodi e concluse la stagione al nono posto battendo in casa anche Lazio e Juve. Simeone segnò 17 gol.
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