Indagine su Is Arenas, Cellino attacca: "Ora basta, il Cagliari è stato corretto"

La tempesta sull’Is Arenas Stadium non si placa. L’inchiesta della Procura di Cagliari - con gli arresti per falso e tentato peculato di due dirigenti del Comune di Quartu e i domiciliari per il capo dell’impresa edile Andreoni - va avanti. Il pm Enrico Lussu ha negato la scarcerazione di Pierpaolo Gessa e Andrea Masala, mentre Antonio Grussu (Andreoni) rimane ai domiciliari. Per l’accusa, impresa e amministratori avrebbero tentato di dirottare fondi pubblici, circa 750 mila euro legati al Piano integrato d’area, su un’opera privata, lo stadio. Intanto, il pm ha secretato due colloqui tra Gessa e il sindaco di Quartu, Mauro Contini. Ieri, è intervenuto
Massimo Cellino: «Leggo che la ditta Andreoni avrebbe svolto lavori a favore del Cagliari utilizzando fondi pubblici del Comune di Quartu.
Non accettiamo più tali insinuazioni. La mia società ha affrontato spese ingenti, utilizzando fondi propri, senza contributi pubblici, per eseguire lavori a nostro carico e una parte di competenza del Comune, per motivi d’urgenza. Il tutto per rendere più accogliente una struttura che è e rimarrà del Comune». Infine, l’affondo: «Sono al limite della sopportazione e diffido dal diffondere notizie infamanti. La nostra condotta è stata lineare e si è attenuta alla convenzione».
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