Napoli impeccabile dietro, ora serve sbloccare l'attacco in attesa di Lukaku
Il Napoli di Antonio Conte si muove in bilico tra solidità in campionato e le incertezze mostrare in Europa, mentre cerca di trovare il giusto tra equilibrio tra difesa e attacco. La squadra ha trovato stabilità grazie alla crescita difensiva e a un’identità tattica ormai definita. Le vittorie con Inter, Genoa e Lecce hanno riportato serenità, mentre i recenti 0-0 contro Como e Eintracht Francoforte hanno messo in luce una nuova emergenza: l’aridità offensiva, l'ultimo gol di un centravanti risale a un mese fa. Conte chiede compattezza e spirito di sacrificio, ma sa bene che senza il contributo degli attaccanti diventa difficile restare in alto. È un Napoli che al momento vive di contrasti: forte dietro, ma bloccato davanti, con la sensazione costante di dover tenere tutto in equilibrio su un filo sottile.
I rischi del gioco partenopeo di questa stagione
In diverse occasioni di questa stagione, il Napoli ha dato la sensazione di affidarsi all’istinto più che alla logica, giocando sul filo del rasoio, tra pressing alto e spazi concessi. Un atteggiamento che, in alcune fasi, ha ricordato le dinamiche di una mano di blackjack online: serve freddezza, ma anche il coraggio di rischiare al momento giusto.
Conte ha impostato un calcio aggressivo e verticale, dove il coraggio è un requisito indispensabile. Tuttavia, nelle ultime settimane, la solidità ritrovata dietro ha fatto da contraltare a una crescente sterilità offensiva. È passato un mese dall’ultimo gol realizzato da un attaccante azzurro: bisogna tornare al 5 ottobre, contro il Genoa, quando Hojlund ha siglato il definitivo 2-1. Da allora, i gol sono arrivati solo dai centrocampisti McTominay, Anguissa e De Bruyne, mentre gli uomini d’attacco non sono più riusciti a incidere. La sfortuna ci ha messo del suo: Hojlund è rientrato acciaccato dalla sosta, Lukaku non ha ancora esordito e Lucca ha inciso poco. Anche gli esterni Politano, Lang e Neres sono ancora a secco. “Prima si criticava la difesa, ora l’attacco, cerchiamo di essere seri”, ha tagliato corto Conte alla vigilia della gara di Champions con l’Eintracht. Ma il dato resta: tre gare consecutive senza gol e un potenziale offensivo tutto da ritrovare.
Gestione, mercato e prospettive future
Il tecnico si trova ora a gestire una squadra che ha ritrovato compattezza ma fatica a concretizzare. La difesa, guidata da un Rrahmani tornato in forma, è diventata un punto di forza: quattro partite consecutive senza subire reti raccontano di un Napoli di nuovo impermeabile. Il kosovaro è il leader silenzioso di un reparto che, con Buongiorno e Milinkovic-Savic, ha ritrovato certezze. Ma per restare agganciati al vertice serve che anche l’attacco torni a girare.
Sul fronte societario, De Laurentiis mantiene fiducia e calma, consapevole che il ciclo di Conte è appena iniziato e che il ritorno di Lukaku, previsto per dicembre, potrà cambiare gli equilibri offensivi. McTominay e De Bruyne restano le colonne del centrocampo, ma il Napoli ha bisogno di alternative che permettano rotazioni efficaci nei tre fronti. In Champions, i quattro punti raccolti in quattro gare lasciano aperta ogni possibilità, ma l’inerzia va invertita in fretta. Tra certezze ritrovate e nuovi dubbi, il Napoli resta una squadra capace di camminare sul filo, fedele alla propria natura: rischiare per vincere, controllare per non cadere.
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