TMW - Cliché duri a morire: Italia pizza mafia e mandolino, la battuta di Aidar su Napoli è l’ultima di una lunga serie

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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 23 maggio 2014, 20:10Notizie
di Redazione Tutto Napoli.net
fonte Tuttomercatoweb.com

Non c'è niente di più difficile che sfatare un luogo comune. Passano gli anni ma restano ferme certe convinzioni: i neri hanno il ritmo nel sangue, gli inglesi non hanno il bidet, i comunisti mangiano i bambini. E gli italiani sono mafiosi. O camorristi. Interpellato su un possibile trasferimento al Napoli di Paulo Henrique Ganso, il presidente del San Paolo Carlos Miguel Aidar se ne è uscito con: "Non lo vendiamo neanche per tutti i soldi della Camorra. Si parla di 25 milioni di euro, ma servono garanzie concrete per il pagamento di questa cifra e non credo che il Napoli abbia questa forza. La Camorra non ha più tutto questo potere". Il problema è che questo è solo l'ultimo di una serie di gaffes già viste e sentite da altre parti del mondo.

Sempre nello stesso mese, per esempio, in Inghilterra circa l'interessamento sempre del Napoli per Danny Welbeck, il club di De Laurentiis venne presentato come rappresentante di una delle roccaforti della mafia. Anche José Mourinho, a suo tempo, se ne uscì con una battuta poco felice: siamo nel 2004 e il portoghese si era appena trasferito dal Porto al Chelsea. Intervistato circa un suo ritorno a Oporto rispose: "Avrò bisogno di quattro o cinque guardie del corpo. Come se andassi a Palermo". Anche la Germania è caduta nello scivolone: Mondiali 2006, gli azzurri vincono a Dortmund 2-0 in semifinale proprio contro i tedeschi ed ecco che il Die Zeit esce con un articolo dal titolo: "Mafia in finale". Se non altro non diffamatorio il titolo della Bild, prima della famigerata semifinale, dove campeggiava una pizza speciale, con sopra le immagini alcuni giocatori della Nazionale: la famosa "Pizza Arrivederci". A questo punto aspettiamo solo qualche battuta sul mandolino.