Fabbroni: "Se il problema è fisico perché il Napoli chiude tutte le gare in crescendo?"
Mario Fabbroni, giornalista, è intervenuto nel corso della trasmissione 'Il Bar di Tuttonapoli' sulla nostra Radio Tutto Napoli, prima radio tematica sul Napoli, in onda tutto il giorno, che puoi ascoltare/vedere qui sul sito o sulle app (qui per Iphone/Ipad o qui per Android): "Per 70-75 minuti il Napoli praticamente non c’è stato. È stato un déjà-vu di quanto visto in Champions con il Benfica o in altre gare come Bologna ed Eindhoven. Qualcosa è cambiato solo nel finale, ma resta una prestazione preoccupante".
Il problema è più fisico o psicologico?
A mio avviso è soprattutto psicologico. È vero che giocano sempre gli stessi e i ricambi sono pochissimi, ma se fosse solo un problema fisico il Napoli non chiuderebbe le partite in crescendo, come contro la Juventus. Qui manca continuità mentale.
Che tipo di salto deve fare questa squadra?
Un salto di mentalità. Le grandi squadre devono saper vincere anche quando non brillano, gestire i momenti difficili e colpire quando serve. Questo è uno step complicato da fare come gruppo, non solo individualmente.
Incide l’assenza di alternative dalla panchina?
Molto. I cambi oggi non spostano: chi entra spesso non ha ritmo né continuità, perché rientra da stop lunghi o non gioca mai.
Arriva la Supercoppa: peso o opportunità?
Per me è un’opportunità. È un trofeo che può dare autostima e benzina mentale. Vincere aiuta a ritrovare spirito e convinzione, non la vivrei come un intralcio.
Guardando avanti, cosa deve fare il Napoli?
Restare agganciato alla vetta nonostante tutto. Gli infortuni sono tanti e pesanti, ma non dureranno per sempre. Se il Napoli resta lì, tra febbraio e marzo può giocarsi tutto, anche perché la quota Scudetto potrebbe essere più bassa del solito.
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