CdS - Insigne a Toronto: la fedeltà non vale nulla ed è una figuraccia

“Giocare in America è una rinuncia a competere nel calcio che conta, dove il fantasista azzurro, grazie alla sua tecnica e alla sua intelligenza, avrebbe ancora molte cose da dire”. Lo scrive l'edizione odierna del Corriere dello Sport, che affronta così la questione Lorenzo Insigne.
“In questa vicenda non ci sono vincitori. Quando un calciatore come Insigne divorzia nel modo che sta per accadere, il primo sconfitto è il club. Perché si rende visibile che la fedeltà ai colori sociali non vale nulla e che il patto fiduciario tra società e atleti è inesistente anche per un campione che ha segnato un’epoca. È un danno morale, ma anche commerciale. Perché l’attaccamento alla maglia è un valore nell’impresa calcistica. È vero che è finito il tempo dei Rivera, degli Antognoni e perfino dei Totti, ma il divorzio di un trentenne all’apice della carriera, che non lascia per la Juve, per il Barça o per il Real, ma per andare a giocare a Toronto, è una figuraccia per il Napoli”.
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