Pres. Serie A: "Lasciare Milano fuori dagli Europei sarebbe una figuraccia incalcolabile"

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Oggi alle 14:10Serie A
di Pierpaolo Matrone

Il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, in un’intervista a Repubblica ha affrontato il tema caldo degli stadi italiani e, in particolare, quello di San Siro in vista degli Europei del 2032. "San Siro non è attrezzato per ospitare le partite dell’Europeo. Lo prova la bocciatura della Uefa per la finale di Champions 2027. Non può essere ristrutturato, non è stato possibile nemmeno quando il proprietario di uno dei due club era alla guida del governo", ha spiegato Simonelli, sottolineando anche i rischi di intervenire su un impianto che ospita 70 mila persone ogni tre giorni.

Per lui, lasciare Milano fuori dagli Europei sarebbe "una figuraccia incalcolabile". Se il progetto per il nuovo stadio dovesse saltare, i due club potrebbero trasferirsi fuori dal comune, con danni non solo per la città ma per l’intero Paese: "Solo l’indotto temporaneo per la costruzione di tutti gli impianti in cantiere vale 6 miliardi". I problemi di San Siro, ha aggiunto, sono numerosi: dalle tribune agli spazi tv, fino all’area hospitality, che non può essere ampliata. "E per fortuna i nostri tifosi non sono grandi bevitori di birra: ci sono problemi anche per andare a fare la pipì".

Simonelli ha poi ribadito l’urgenza di un commissario per gli stadi, figura promessa dal ministro Abodi a inizio 2025 ma mai nominata. "Un commissario permette di fare in poco tempo opere per cui servirebbero anni". Sul valore storico di San Siro ha chiarito: "L’unico modo per mantenere la sua storicità è fare quello nuovo sulla stessa area. Prendete Wembley: è sempre lo stadio del mito".

Guardando al futuro, Simonelli ha parlato di Roma, Firenze e Torino come modelli di riferimento, ma ha messo in guardia: "Dobbiamo sbrigarci o rischiamo di perdere altro terreno, non solo con la Premier League, ma anche con chi ci insegue e cresce rapidamente".