Lo Monaco: "Juve-Napoli si rigiocherà, nessun appello confermerà il 3-0 ai bianconeri..."

Pietro Lo Monaco, consigliere della FIGC, ha parlato ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto. Le sue riflessioni partono dagli strascichi di Juve-Napoli: "Ho espresso a più riprese la mia preoccupazione. C'è un comunicato della Lega che ribadisce la forza del protocollo e ne conferma l'attuazione, ma aggiunge "fatto salvo decisioni dell'autorità regionale o locale". La Asl lo è, e quindi è tutto legittimo. L'errore è a monte: quando è stato sancito il protocollo, dovevano essere coinvolte le autorità regionali e locali perché non intervenissero in questi casi, ma è stata fatta una scelta. Erano due le soluzioni: o stoppare tutto in caso di ritorno del Covid, oppure gestirlo. Episodi del genere fanno parte della gestione, e serve il buonsenso per queste situazioni: rispettare il protocollo, coinvolgendo però anche le autorità regionali e locali affinché non mettessero becco. Sta nella loro legittimità proibire al Napoli di recarsi a Torino, e così è stato fatto. La Lega vuole mantenere il suo percorso per magari far vincere 3-0 la partita a tavolino, ma nessun appello potrà confermarlo: la partita si rigiocherà sicuramente. Bisogna sancire la preminenza del protocollo su altri discorsi, ed andare avanti provando a gestire le conseguenze del Covid".
Come si è arrivati a questo? E del campionato ora? "Il protocollo avrebbe dovuto prevedere la presenza di tutte le parti al tavolo, e l'accettazione di esso. Si è deciso di gestire la malattia e continuare il campionato fino alla fine: con due o tre contagiati è quarantena, la squadra gioca e si va avanti. Sorprende come siamo arrivati a questo punto: se nella vicenda c'è un organo evidentemente sovrano e superiore a chi ha steso il protocollo, e c'è stata una carenza nell'affrontare il tutto. Ora va fatto risanamento, oppure si rischia che a ogni piè sospinto l'autorità di turno sospenda l'evento: la possibilità che il campionato rischi di non terminare è seria".
Si aspetta una linea dura della Juventus? "No, mi aspetto prevalga il buonsenso. Tutti hanno accettato di correre rischi, e questo rientra tra quelli. Gestendo una malattia seria, può starci che l'autorità preposta si cauteli anche attraverso la quarantena dei gruppi. Invece che reclami sulla partita, mi aspetto che su un tavolo di lavoro si affronti questo protocollo".
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