Da Udine: "Complimenti ai nostri tifosi, immobili dopo le provocazioni dei napoletani"
A Udine si fa polemica per l'atteggiamento dei tifosi del Napoli durante i festeggiamenti per lo Scudetto. Il giornalista Stefano Pontoni sul portale Tuttoudinese si esprime così: "Gli hanno permesso di fare tutto ciò che volevano, in casa nostra, nel nostro "Friuli". Strappare le reti, portarsi via le zolle, fare un autentico disastro in tutti i setttori dello stadio...
Passino i festeggiamenti (lo scudetto sul campo è più che meritato) ma non le becere provocazioni, gli insulti e gli sfottò (anche in tribuna stampa dove la professionalità dovrebbe essere d'obbligo).
Abbiamo visto tutti cosa è successo, è evidente, assolutamente non interpretabile: i tifosi napoletani vanno sotto la Curva Nord a provocare dopo che i "nostri" erano rimasti fermi, immobili per abbondanti minuti ad osservare quel che stava accadendo in campo.
Non bastava l'invasione (vietata da regolamento e arrivata perfino prima del triplice fischio dell'arbitro, vedremo come si comporterà la Lega, le autorità. Vedremo se e quanti Daspo verrano dati), non bastava tutto quel che è successo per 90 minuti (fumogeni, petardi, gente senza biglietto che entrava scavalcando la recinzione ecc. ecc). No, bisognava andare oltre, in quella che a parole tutti volevano fosse una serata di sport all'insegna della lealtà e della correttezza.
E invece è stata, fin dal principio, una serata gestita malissimo e salvata in parte soltanto dall'intelligenza dei tifosi bianconeri, ancora una volta dimostratisi corretti e fin troppo accomodanti (comportati così a Bergamo o a Verona e vediamo cosa succede).
Eppure ora l'Italia intera, i grandi media (andate a leggere quel che scrive Gazzetta, come ci apostrofa Mentana) ci dipingono come dei violenti, puntano il dito soltanto contro di noi. Provo immensa vergogna, ribrezzo mentre leggo queste cose. Per me che sono friulano, che conosco perfettamente la Curva per averla a lungo frequentata, che so quali sono i valori del tifoso bianconero.
Siamo stati il primo stadio in Italia senza barriere, non è un caso. Udine è una piazza tranquilla, rispettosa, amichevole ma a tutto c'è un limite. No, non possiamo essere soltanto noi la causa di quel che è successo. Non lo posso accettare. Aggressori perché non accettiamo la festa del Napoli? Questa versione non rappresenta assolutamente la realtà dei fatti. A parti invertite cosa sarebbe successo?".
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