Euro 2032, manca un solo stadio! Tmw: Napoli se la gioca con altre due città

"Oggi lo diciamo noi che San Siro non rientra negli standard". Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, è tornato così sulla situazione dell'attuale stadio di Milano, bocciato in vista di Euro 2032, nell'ambito del tour del gruppo di lavoro costituito ad hoc (con la partecipazione di Michele Uva in quota UEFA) andato in scena nello scorso luglio. Milano, comunque, dovrebbe riuscire a rientrare fra le città degli Europei italo-turco, ma con il nuovo stadio di Inter e Milan, che entro il 10 novembre dovrebbero cogitare l'acquisto del Meazza e delle aree circostanti, per poi procedere alla costruzione del nuovo impianto, pronto per il 2031.
Cosa serve? Entro il 31 luglio 2026, la FIGC dovrå trasmettere alla UEFA la lista delle città selezionate. Dovranno essere almeno cinque a cui si aggiungeranno altrettante città turche, dove gli stadi sono praticamente tutti già pronti, ma l'elenco potrebbe anche essere più lungo e a quel punto la decisione avverrebbe di concerto tra le due federazioni. Le condizioni sono chiare: se lo stadio non rispetta già oggi i rigorosi requisiti UEFA, deve avere un progetto esecutivo approvato, finanziato e cantierabile entro marzo 2027 che portio con un nuovo impianto o con una ristrutturazione di quello esistente a rispettarli. Formalmente, le città in corsa sono undici: Milano, Torino, Firenze, Roma, Bologna, Napoli, Genova, Verona, Bari, Cagliari e Palermo.
A che punto siamo? Dopo il giro di incontri di luglio, c'è un solo stadio pronto: l'Allianz di Torino. Pur essendo troppo piccolo per ospitare semifinali o finale degli Europei, è l'unico in regola con i requisiti. Poi ci sono l'Olimpico di Roma e il Franchi di Firenze: a oggi nessuno dei due è in regola, ma le rassicurazioni arrivate da Sport e Salute nel primo caso e il progetto di ristrutturazione già in corso nel secondo danno ampie garanzie. Di Milano ha parlato Gravina: anche San Siro non è a regola, e un restyling anche molto profondo potrebbe non bastare. In ogni caso, nessuno - nè il Comune né Inter o Milan - se lo vuole sobbarcare. Per questo, le speranze del capoluogo lombardo sono appese al nuovo stadio, che però si dovrebbe fare.
Ne manca uno. La fotografia, a oggi, non è molto diversa da quella che vi abbiamo raccontato qualche tempo fa. Verona e Bari non hanno praticamente alcuna possibilità, a Genova l'amministrazione comunale è al lavoro ma le chance sono minime e anche Bologna è fuori dai giochi. Geograficamente e politicamente, la destinazione ideale sarebbe Napoli: il Maradona, però, non è idoneo e difficilmente potrebbe diventarlo, anche se il Comune spinge in questa direzione. De Laurentiis ne vorrebbe costruire uno nuovo: complicato, ma per varie ragioni non si può escludere Napoli dalla corsa. Quanto alle altre, Cagliari då buone garanzie e potrebbe essere un ottimo paracadute, mentre Palermo è molto indietro ma ha sorpreso per la disponibilità del City Football Group. In questo quadro, è stato nominato di recente il commissario straordinario per gli stadi: potrà velocizzare le procedure e derogare a diverse norme, e forse proprio in Sicilia potrebbe intervenire in maniera più incisiva.
Rispetto a questo quadro, c'è una novità di cui ha parlato anche oggi Gravina: il nuovo stadio della Roma a Pietralata. Una soluzione che affascina perché sarebbe un impianto nuovo, e che a oggi è decisamente in corsa. Con una postilla: sarebbe molto comodo logisticamente avere due stadi su cinque a Roma, ma specie se venisse estromesso il Sud - non mancherebbero certo le polemiche.
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