Non si può avere una sola fonte di gioco (che tutti conoscono a memoria)

Caos, ritiro, ammutinati, rinnovi, multe: il romanzo dell'attualità è fedele alla realtà, ogni faccenda ha il suo peso sulla crisi che sembra inesauribile
20.01.2020 10:40 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Non si può avere una sola fonte di gioco (che tutti conoscono a memoria)
TuttoNapoli.net
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport

Caos, ritiro, ammutinati, rinnovi, multe: il romanzo dell'attualità è fedele alla realtà, ogni faccenda ha il suo peso sulla crisi che sembra inesauribile, ma il Napoli ha un problema strutturale - di rosa - da non sottovalutare: oltre ad Insigne, non ha altre fonti di gioco. La squadra è lenta, statica e prevedibile perché manca l'uomo che spezza l'equilibrio, che dal nulla crea qualcosa, che ci prova oltre il compitino. Non è solo una questione di paura ma di caratteristiche tecniche. 

SOLO INSIGNE - Il capitano, pur con limiti evidenti, è l'unico che osa: con un tiro, un lancio in profondità, un dribbling (anche se non gli riescono). Gli altri non l'aiutano, sono tutti perfetti a "completare" un'azione ma non sanno iniziarla. Vale per tutti: dei centrocampisti, solo Zielinski ha fantasia e inventiva, ma il polacco è incostante, spesso si spegne, ogni tanto s'accende e quando lo fa sa anche essere devastante, ma per pochissimi minuti. E in attacco? Callejon è (era) un fenomeno solo nell'attacco della profondità, Lozano è un deludentissimo acquisto, Milik un ottimo attaccante ma quando la squadra gira, Mertens da anni è diventato un implacabile finalizzatore. 

IN PASSATO - Un problema, questo, emerso da quando è andato via Sarri: con lui, la superiorità numerica arrivava grazie al gioco, ai triangoli corti, al movimenti di tutti, con la saggezza (e un'intelligenza rara, spesso sottovalutata) di Jorginho e la velocità di pensiero di Hamsik, dunque col cinismo dell'attacco che in quel triennio ha attraversato un periodo di forma straordinario. Che non tornerà mai più. Senza quella perfezione, che oggi manca, ogni squadra si affida a qualcuno: lo faceva anche il Napoli quando poteva contare sull'imprevedibilità di Lavezzi oppure su due fenomeni del gol come Cavani e Higuain. Esempi banali, eppure efficaci. Ne servirebbero altri per risorgere (anche) tra mille altre difficoltà: caos, multe, rinnovi, ammutinati... ma in campo non c'è fantasia.