Inter, Marotta: "Il Napoli è la squadra da battere! Sono i campioni e hanno speso di più..."

"Oggi è un giorno straordinario, un riconoscimento diverso dai soliti premi, per un percorso di vita fatto". Dopo il conferimento della Laurea magistrale Honoris Causa in “Marketing e mercati globali” all'Università Milano-Bicocca, Giuseppe Marotta, Presidente e CEO dell'Inter, parla così ai media presenti tra cui TuttoMercatoWeb.com: "Questo è un riconoscimento che va esteso a tutti presidenti che ho avuto in questi 45 anni di lavoro, a tutti i miei collaboratori, colleghi e dipendenti in tutte le squadre dove sono stato. Ognuno di loro mi ha dato qualcosa in termini di crescita. Oggi mi sento una persona esperta, ancora umile che ha voglia di fare e dare molto all'Inter come presidente e contribuire a regalare delle belle soddisfazioni".
Lei ha parlato della vecchia proprietà del Varese come dei mecenati dello sport. Oggi i fondi come Oaktree che cosa rappresentano? "Intanto il nostro calcio di Serie A ha un'identità molto precisa, dodici proprietà sono straniere e dico "meno male". Immaginiamo se Milan e Inter oggi non avessero una proprietà straniera e riconducibile a dei fondi di investimento. Oaktree è un fondo lungimirante, che ha capito che deve fare degli investimenti nelle strutture. E quando dico strutture, non mi riferisco solo allo stadio, ma a quelle già di proprietà. Sono stati stanziati più di 100 milioni per Appiano Gentile e Interello. E' un fondo che ha fatto investimenti anche nell'acquisizione di giocatori, per cui ben vengano i fondi. Oaktree quantomeno, che è in linea, con quella che è una forma di mecenatismo".
Si sente di rassicurare sulla permanenza di Ausilio? "Piero è nato nell'Inter, ha il DNA dell'Inter, quindi rappresenta un'identità precisa di un professionista affermato, un valido collaboratore, per cui sono certo che il suo futuro non sarà lontano da Milano".
La scelta di Chivu: è soddisfatto del lavoro? "Io sono molto soddisfatto. Non si può valutare un allenatore dopo un mese e mezzo di lavoro. Chivu è veramente un allenatore che impersonifica delle caratteristiche professionali di alto livello, bisogna dare il tempo di poterle mettere a disposizione pubblicamente, diciamo così. Nel privato e quindi nella quotidianità ha un metodo di lavoro molto moderno, che valorizza tutti i giocatori, fatto di grande cultura del lavoro. E quindi sono assolutamente ottimista".
Questione San Siro: si è posto forte un tema di trasparenza per quanto riguarda il titolare effettivo dell'Inter. Anche il Comitato Legalità ha sollevato alcune criticità, lei cosa si sente di dire? "Io mi sento di dire che Oaktree è pronto a confrontarsi anche con la Commissione. Sono state fatte affermazioni molto pesanti che fanno intravedere dei lati oscuri sugli investitori, che invece fanno le cose con massima trasparenza. Noi ci mettiamo a disposizione per un confronto, perché nessuno vuole violare le leggi dello stato".
La lotta scudetto. "La favorita è il Napoli perché è la squadra campione uscente e quella che ha investito di più, e se non di più comunque ha investito molto. E' la squadra da battere".
Qual è la migliore dote di Chivu?
"Una persona molto intelligente e preparata. Di giorno in giorno migliora, mi trovo in difficoltà a esprimere una valutazione su una persona che sta facendo il suo lavoro con dignità e grande capacità".
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