L'Angolo Sarrista - Cronologia di una gara atipica: Sarri regala il possesso a Montella e vince lo stesso

Analisi tattica di Napoli-Milan
19.11.2017 21:00 di Jacopo Ottenga   vedi letture
L'Angolo Sarrista - Cronologia di una gara atipica: Sarri regala il possesso a Montella e vince lo stesso

Un Napoli atipico ma efficace. Insolito più che altro per quanto concerne i dati relativi ai passaggi e al possesso (531 passaggi contro i 644 dei rossoneri, 46%/54% il possesso), poiché gli azzurri hanno comunque primeggiato in occasioni da gol create (9/4) e precisione nei passaggi (85%/83%). Le due armi che hanno permesso però ai partenopei di sigillare l’undicesima vittoria stagionale in campionato sono state senza dubbio l’intelligenza tattica degli interpreti e l’ennesima grande prova di solidità difensiva, minata esclusivamente da una singolare conclusione da fuori di Romagnoli al 91’.

Il 46% di possesso toccato ieri sera rappresenta il secondo dato più basso dell’intera era Sarri, e, considerando che il tetto minimo venne registrato la scorsa stagione proprio contro gli stessi uomini di Montella (lo scorso 21 gennaio 2017 a San Siro, MIL-NAP 1-2), siamo certi che il tecnico partenopeo si aspettasse una gara equilibrata. Sapeva di dover concedere qualcosa e che sarebbe stato fondamentale difendere con ordine per rendere il possesso avversario sterile. Vediamo come ci è riuscito.

Esaminiamo lo schieramento rossonero in fase di impostazione. Mentre Musacchio e Bonucci si attestano più o meno sulla linea di metà campo, il terzo centrale, Romagnoli, si alza sulla sinistra per offrire un appoggio in sicurezza a Bonaventura e Montolivo. Dalla parte opposta invece l’insolito terzino Borini si spinge fino a superare Suso, così da permettere allo spagnolo di staccarsi dall’area e giocare in una posizione a lui più congeniale. In questo frangente inoltre anche l’esterno di destra Bonaventura si scambia di posizione con Locatelli per cercare di avvicinarsi all’isolatissimo Kalinic ed avere maggiore spazio d’inventiva. Il Napoli però è disposto in maniera pressoché perfetta. La linea difensiva è stretta e compatta (da sottolineare oltre alla consueta ed impeccabile prova del duo centrale anche l’ottimo posizionamento complessivo di Mario Rui), Callejon e Insigne danno manforte ai terzini chiudendo le linee di passaggio per i due esterni, Jorginho ed Hamsik non danno respiro ai centrocampisti, mentre la pressione di Allan è aggressiva e puntuale al punto da costringere Montolivo a servire in fretta e furia Romagnoli, il quale non può che riniziare da Bonucci.

In sostanza il Milan non disponeva a centrocampo di palleggiatori in grado di accelerare la manovra così da arrivare ad impensierire la retroguardia azzurra. Difatti i rossoneri nel primo tempo si sono limitati ad innocue conclusioni da fuori riuscendo a penetrare in area azzurra esclusivamente in occasioni delle due incursioni di Suso e Bonaventura.

Nel secondo tempo poi il pressing del Napoli è calato d’intensità, specie per quanto riguarda le tre punte, il che ha permesso ai difensori centrali rossoneri di guadagnare metri ed alzare il baricentro della propria squadra avvicinando i centrocampisti all’area avversaria, complice anche il passaggio al più definito 3-5-2 a seguito dell’ingresso di André Silva. Anche in questo caso però il Milan non è riuscito a sfondare centralmente e le occasioni più pericolose sono arrivate dai cross di Bonaventura e Borini, quasi sempre intercettati con facilità dai ben posizionati centrali azzurri.

Invertiamo ora gli schieramenti e concentriamoci sulla fase d’attacco partenopea. Anche le squadre di Montella optano per un pressing medio-alto e difendono in modo piuttosto compatto. Il Napoli però, invece di provare ad allungare i reparti dei rossoneri, ha preferito stringerli ulteriormente per poi colpirli alle spalle. Non a caso, rispetto alle classiche gare in cui il Napoli schiaccia gli avversari nella loro metà campo, ieri ben 2/3 terzi del possesso azzurro sono stati registrati nella metà campo difesa da Reina.

Ecco Jorginho che viene a prendersi il pallone a ridosso di Koulibaly per attirare su di sé la pressione dei centrocampisti avversari. Al Napoli basta un semplice movimento sincronico per mandare in tilt la difesa del Milan. Mertens viene incontro al regista italo-brasiliano, Musacchio lo segue, e Insigne scatta con un tempismo perfetto alle spalle di Borini senza finire in fuorigioco anche in virtù della posizione molto avanzata di Callejon, che obbliga Romagnoli a non alzarsi per non essere poi preso in velocità. Un movimento che il Napoli, approfittando delle modesta capacità di lettura difensiva del malcapitato Borini, ha sfruttato per sfondare sulla sua catena preferita, avvalendosi anche delle sovrapposizioni di un Mario Rui apparso in netta crescita.

Mertens qui viene sempre incontro tra le linee mentre Insigne scatta in profondità, questa volta anche per favorire la discesa a sinistra di Mario Rui, che si è proposto con maggiore frequenza proprio come accadeva con Ghoulam. Bonucci, preoccupato da un possibile ed ennesimo taglio in profondità del Magnifico, si disinteresse del belga che guadagna spazio, Hamsik così può servire comodamente il portoghese dando vita ad un pericoloso 4 vs 4. Un’azione che dimostra quanto nel giro di una sola gara siano migliorati gli automatismi tra i vari interpreti della corsia mancina e quanto la presenza di Mario Rui possa rivelarsi preziosa non solo in termini di palleggio.

Infine, la partita di ieri sera ha confermato come il Napoli quest’anno, oltre ad avere ormai un’impronta di gioco consolidata, sappia apportare ad essa delle piccole modifiche per adattarsi di volta in volta ai vari avversari e venire a capo anche delle partite più complicate.