Vergogna Atalanta, ancora cori razzisti ma Batshuayi risponde: "Io scimmia? Ora guardate la tv..."

Il caso
23.02.2018 09:00 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Vergogna Atalanta, ancora cori razzisti ma Batshuayi risponde: "Io scimmia? Ora guardate la tv..."
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"Nel 2018 sento ancora cori razzisti dagli spalti...Davvero? Spero che vi divertiate a guardare l'Europa League in tv mentre noi andiamo avanti e passiamo il turno". Con questo durissimo tweet Michy Batshuayi, attaccante in forza al Borussia Dortmund, ha denunciato alcuni cori razzisti partiti dai tifosi dell'Atalanta nel match di ieri sera in cui gli orobici hanno salutato l'Europa League. Il post è stato retweettato anche dal club tedesco stesso, che si è dunque schierata col suo calciatore.

E dopo il caso-Koulibaly e la bottiglietta ad Allan, una parte di tifosi atalantini (perché non bisogna mai fare di tutta l'erba un fascio) dimostra ancora una volta di essere di basso livello. Fa sorridere amaro ripensare al comunicato della Curva nerazzurra dopo le polemiche post-Napoli che vi proponiamo di seguito:

MA QUALE RAZZISMO? 
IL NOSTRO È STORICO CAMPANILISMO

Noi polentoni, voi terroni! L'ipocrisia che negli ultimi anni accompagna il mondo del calcio sta toccando livelli davvero imbarazzanti ed, ora, addirittura offensivi verso una tifoseria intera. Sì perché definire la tifoseria Atalantina razzista è offensivo verso le migliaia di tifosi, ultras, simpatizzanti che MAI negli anni hanno dimostrato discriminazione verso il colore della pelle.

I fischi ed i buuu si facevano negli anni a Totti, Del Piero ed altri giocatori solo per rivalità calcistica per ciò che rappresentavano, non per il colore della pelle. 
Come può essere razzista una Curva che negli ultimi dieci anni ha raccolto circa 90.000 euro per sostenere un centro riabilitativo per bambini in Ruanda? Come può essere razzista una Tifoseria che ha raccolto 20.000 euro per lo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico nel 2004?



Il campanilismo fa parte della nostra Storia calcistica, ma prima di tutto sociale, ed allo stadio la si vive con grande passione. Accusiamo altri di razzismo quando ci danno dei contadini che zappano la terra?! Noi siamo orgogliosi di questo, di essere umili ma concreti, proprio come il nostro Popolo.

Essere tacciati di razzismo ci ferisce nell'orgoglio, ben consci di non essere caduti nelle provocazioni di miliardari arroganti che giocano a fare gli uomini. 

La nostra terra ha sempre accolto con calore e serietà tutti. Da Makinwa (che qualcuno voleva nominare addirittura Sindaco) passando ad una bandiera che la scorsa stagione ha lasciato il calcio. Parliamo di Giulio Migliaccio, nato a Mugnano di Napoli, orgogliosamente partenopeo ma adottato da noi Atalantini. Un Uomo che, ancora oggi, viene visto come un esempio di serietà e professionalità in campo e fuori. E basta guardare le sue lacrime per capire quanto Bergamo gli abbia e gli voglia davvero bene.

Non accettiamo l'etichetta di razzisti, ma rivendichiamo di poter vivere le nostre rivalità, calcistiche e di campanile, con fantasia e libertà. 
Senza ipocrisia!

Curva Nord Bergamo 1907