Di Lorenzo è un capitano con le palle: ha ricordato una cosa a Garcia (che s'è irrigidito)
“Non riuscivamo a rendere secondo le nostre possibilità, l’obiettivo è stare lì e giocarcela fino alla fine per rivincere il campionato. La squadra è forte e ha grande qualità". Le parole di Giovanni Di Lorenzo al termine di Salernitana-Napoli sono di quelle che vorresti ascoltare da un capitano che porta il tricolore sul petto, perchè questa storia che il Napoli doveva accontentarsi di entrare nelle prime quattro proprio non la si può mandare giù. Questa squadra è forte, molto forte, ed ha ancora margini incredibili di crescita: su questo tema si può prendere come esempio Raspadori, la possibilità di Natan di diventare più incisivo, la voglia di Lindstrom di entrare nelle rotazioni e diventare un fattore.
Insomma, il Napoli ha l’obbligo morale di provare a difendere fino all’ultima di goccia quel tricolore cucito dalle parti del cuore. E Garcia si può stizzire, ma deve metterselo in testa: il potenziale della squadra che allena merita ben altra classifica. E merita, soprattuto, ben altra gestione.
In conferenza stampa all’Arechi, a chi gli riportava delle parole di Di Lorenzo, il francese ha replicato tra lo stizzito ed il nevrotico: “Faccio una considerazione personale, è buffo, ma non la condivido con voi. Va bene, andiamo oltre. Si può fare sempre meglio, ma secondo me non abbiamo mai sbagliato una partita intera e talvolta abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo”.
Ma cosa vuol dire: ‘Non abbiamo sbagliato una partita intera? Farsi dominare in casa da una Fiorentina che poi è crollata andava bene? Rischiare di prendere quattro gol col Milan in un tempo? Basta sbagliare anche un secondo per perdere una partita. Con la qualità che ha il Napoli, le fiammate sono inevitabili. Un tecnico serve in teoria proprio a questo: dare ordine al talento, dotare la squadra di una struttura ed un’organizzazione che consenta a tutti di rendere sempre al meglio. Non solo a folate.
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