Gattuso riparte da una vocazione offensiva col Benevento: si torna al 4-2-3-1

Inizia quest'oggi, col derby col Benevento, la rincorsa del Napoli alla qualificazione Champions, l'ultimo obiettivo rimasto a Gattuso e senza dubbio quello prioritario da sempre per la società. 15 gare (più il recupero con la Juventus) per tornare nell'Europa che conta e salvare una stagione finora a dir poco deludente. Un passo alla volta, però, perché per Gattuso c'è prima di tutto da invertire un trend preoccupante, che negli ultimi due mesi è parso più che altro una caduta libera, battendo il Benevento per restare per ora aggrappato al treno quarto posto e giocarsi poi tutte le carte col rientro dei tanti infortunati.
Rispetto all'ultimo periodo va già molto meglio: Gattuso ha recuperato Hysaj e Demme, che però dovrebbero partire dalla panchina, oltre ad Ospina e Mertens (già in campo col Granada) che invece potrebbero partire dall'inizio. Il colombiano dovrebbe guidare la linea composta da Di Lorenzo, Rrahmani (favorito su Maksimovic), Koulibaly e Ghoulam (reduce dal buon secondo tempo giovedì). Il belga invece, pur non avendo condizione e 90 minuti, sarà il centravanti del 4-2-3-1 con alle spalle Insigne, Zielinski e Politano. Non sembra avere dubbi Gattuso - dopo le difficoltà emerse nell'ultimo periodo su un calcio più all'italiana - sul ritorno ad una vocazione offensiva, come da caratteristiche di tanti giocatori e dna di una squadra che da anni e diverse gestioni tecniche è abituata ad avere un baricentro alto e difendere in avanti. Del resto il Napoli di inizio stagione, che mostrò ottime cose, presenta quattro giocatori offensivi. Ora Gattuso ha di nuovo gli elementi per riprovarci.
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