Essere differente il marchio di fabbrica di un uomo eccezionale: auguri al Genio Sarri

10.01.2018 20:58 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Essere differente il marchio di fabbrica di un uomo eccezionale: auguri al Genio Sarri
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

(di Arturo Minervini) - Essere differenti. Non per fare tendenza, non per adeguarsi alla moda di andare necessariamente controcorrente. No. Semplicemente perchè Maurizio Sarri con questo mondo del calcio fatto di lustrini e social network non sa cosa farsene. Non gli appartiene. Non lo sente suo. Il vero Maurizio Sarri è quello che guarda con le lacrime sulla soglia degli occhi la parete che commemora le vittime di Superga. È quello che troviamo nei mille aneddoti che racconta chi con lui ha condiviso le serie minori. Nel giorno del suo compleanno è giusto condividerne qualcuno, per avere un quadro più chiaro di chi è davvero Maurizio Sarri.

“Ci sono mille storie da raccontare su Maurizio, soprattutto sulla sua scaramanzia! Ad esempio, un giorno eravamo tutti pronti per iniziare l’allenamento ma Sarri non arrivava. Allora aspettammo, aspettammo, aspettammo e alla fine decidemmo di chiamarlo. Lui rispose dicendo che era in macchina fermo perché gli aveva attraversato la strada un gatto nero e avrebbe dovuto aspettare per forza che passasse un’altra macchina prima di lui, se no non si sarebbe mosso". Immaginate solo la scena. Pensate alla sana follia di uno che resta bloccato per il passaggio di un gatto nero. Pensate quanto soffra ogni volta che gli parlano di scudetto e non può toccare ferro od altro. 

Maurizio e la scaramanzia, parte seconda. “Era impressionante come Maurizio, se notava di aver fatto una strada particolare e magari di aver fumato una sigaretta in un certo punto o parlato con una certa persona, nel caso poi la domenica vinceva, la settimana dopo voleva in tutti i modi ripetere lo stesso percorso e le stesse cose fatte, per filo e per segno”. 

Ma non solo. Sarri è stato sempre un perfezionista, uno destinato a fare la differenza perché differente era il suo approccio al lavoro. Che l’avversario sia il Real Madrid o una compagnia di dilettanti: “Sapeva tutto di tutti gli avversari, persino di quei giocatori che non giocavano davvero mai. Addirittura, a volte ci diceva dove era stato visto la sera prima un giocatore piuttosto che un altro. E quando entravamo nello spogliatoio per ascoltare la ‘lezione’ c’era sempre un nuvolone di fumo! Dicono che una volta, per quanto è fissato con le sue sigarette, durante un ritiro, a tavola scambiò la sigaretta per una forchetta. La moglie ci raccontava che la sera, appena arrivato a casa, si dirigeva subito nel suo ufficio dove trovava una tavola apparecchiata per cena, perché lui doveva assolutamente aggiornare i dati dei giocatori sul suo computer… La moglie ormai lo conosceva da tanti anni, si era rassegnata”.

Piccoli episodi legati all’avventura nelle serie minori del Napoli compie 59 anni. Affresco meraviglioso di un uomo che non ha mai accettato scorciatoie o compromessi. Che il Milan ha lasciato andare perché andava in panchina in tuta e magari aveva idee politiche differenti dalla vecchia proprietà. Prendere o lasciare, Sarri è sempre stato questo. Sarri è speciale, perchè non vuole proprio essere uguale a nessun altro. Per questo ci è impossibile non amarlo.