Sarri alla Gazzetta: "Solo grazie ad ADL, mi ha dato la squadra del mio cuore! Più di 91 punti non potevo fare. Juve? Pensa alla Coppa..."

Maurizio Sarri torna a parlare di Napoli in una lunga intervista concessa ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
19.11.2018 08:33 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Sarri alla Gazzetta: "Solo grazie ad ADL, mi ha dato la squadra del mio cuore! Più di 91 punti non potevo fare. Juve? Pensa alla Coppa..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Maurizio Sarri torna a parlare di Napoli in una lunga intervista concessa ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni passaggi fondamentali.

Europa League a punteggio pieno e fase a gironi superata dopo appena quattro gare: la gestione delle risorse e il turnover a Londra non sono un problema. Vogliamo approfondire il concetto, dopo le polemiche dei tempi di Napoli?

"Spesso nell’analisi del calcio si spacciano per vere statistiche fasulle. Cito un esempio: tra l’undicesimo giocatore utilizzato nel Chelsea, Kovacic, e il dodicesimo, Barkley, ci sono appena cento minuti di differenza. Abbiamo trovato la nostra dimensione e va bene così".

L’eredità che ha lasciato a Napoli?

"Penso che quella più visibile sia numerica: presi un Napoli che aveva chiuso il campionato con 64 punti e ho lasciato una squadra che ha raggiunto quota 91. Più di questo non si poteva fare. L’altra eredità è personale: il rapporto con la città e la sua gente. Non mi staccherò mai dal Napoli. Hanno paragonato il mio Napoli a quello di Vinicio, una delle prime squadre in Italia, negli anni Settanta, a viaggiare nel futuro. Mi onora quest’accostamento".

Che cosa si sente di dire ad Aurelio De Laurentiis?

"Non ho nulla da dire. Posso solo ringraziarlo. Mi ha dato la più grande soddisfazione personale della mia vita affidandomi il Napoli, la squadra del mio cuore e delle origini. E’ stata una magnifica avventura che non può essere cancellata da un congedo un po’ così".

L’Italia vista da Londra: la Juventus dominerà in lungo e largo anche quest’anno?

"Questa Juventus ha una priorità: la Champions. Alla fine, potrebbe rivelarsi un piccolo vantaggio per la concorrenza".

Ancelotti e la Gazzetta dello Sport hanno lanciato una campagna: fermiamo il calcio quando gli insulti diventano pesanti e ripetitivi. Concorda?

"Penso di essere stato il primo allenatore a contattare l’arbitro per chiedergli di intervenire di fronte ad uno stadio che offendeva i napoletani. Concordo al cento per cento".