Venerato a TN: "Il triplete di Maurizio, numero dieci delle panchine"

02.06.2017 07:15 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Ciro Venerato
Venerato a TN: "Il triplete di Maurizio, numero dieci delle panchine"

Sarri non ha ottenuto scudetti o coppe, ma ha stravinto per gioco e stile. Qualità che il nostro calcio, involuto e difensivista, non riconosce mai ad un tecnico. Stavolta non è andata così. Il toscano dopo aver conquistato i peana dei suoi colleghi, strappando la panchina d’oro al pragmatico allegri, ha convinto anche la grande stampa, trionfando al premio Bearzot. Secondo i giurati Sarri  “è un maestro capace di scrivere uno spartito originale, sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio”. Il Napoli ha chiuso la stagione con il miglior attacco della serie A (94 acuti) pur privo di Higuain, portando 4 giocatori in doppia cifra: soltanto il Real Madrid ci è riuscito. Nel girone di ritorno ha staccato la concorrenza. In assoluto, è la squadra che ha incassato meno ko nell’arco di tutta la stagione. Nei numeri emerge forte il lavoro didattico del compagno Sarri, uomo e galantuomo. Il suo football è chic, esprime giocate in doppio petto, anche se in panca ci va con la tuta. Al contrario di certi suoi colleghi. Bravissimi in conferenza stampa, elegantissimi in panchina, ma inguardabili sul campo. Palla lunga e pedalare. Giocata affidata alla bravura del singolo. E magari ogni tanto qualche vittoria ottenuta grazie ad un benevolo aiutino.

Il Napoli è tutt’altra pasta. Oro allo stato puro. Sarri in questo momento è di gran lunga il tecnico che esprime il miglior calcio d’Europa. Contro e Cagliari e Torino, ad esempio, i goal sono arrivati dopo una serie di 24 passaggi! Ma la fiera delle banalità anti sarriane è continuata. Certi pseudo critici non sapendo più come attaccarlo, per difendere se stessi e i loro fallimentari pronostici estivi, hanno espresso un campionario di luoghi comuni, ridicoli se non fossero, in taluni casi, penosi. Dopo ottobre erano già pronti al de profundis. Sarri giocava un calcio prevedibile. Doveva cambiare schema. La linea difensiva era troppo alta. Soffriva i grandi palcoscenici. Si rischiava anche l’Europa League. I lettori più attenti di questo sito ricorderanno i pistolotti di certi addetti ai lavori, fermi alla loro vetusta e antidiluviana idea di calcio. Sarri ha ovviamente smentito tutti. La verità è un’altra. Questa squadra è andata oltre se stessa. Con un altro trainer non avrebbe mai ottenuto questi record. Ma soprattutto, questo mi preme sottolineare, non avrebbe mai espresso un calcio planetario. Il Napoli è bello come il Barcellona di Guardiola, ma senza avere i fuoriclasse che aveva il catalano. Per avere questa autonomia tattica bisogna lavorare sodo in allenamento: il gioco del guru toscano non lo metabolizzi in un mese. Ecco perchè molti giocatori faticano subito ad inserirsi. Ricordo le polemiche anche sotto questo profilo. “Ma come, Gagliardini con Pioli gioca dopo 3 giorni, e Rog sta ancora lì  a mordere il freno?”.

Si è visto poi che fine ha fatto l’Inter e cosa è invece diventato il Napoli. Non si può avere tutto e subito. Ma state certi che i vari Rog, Diawara e Maksimovic saranno utili in futuro dopo aver studiato a fondo le idee tattiche di Sarri, amatissimo da chi non guarda il calcio solo attraverso gli almanacchi. Un po’ come il mondo visto dal buco della serratura.

Ha ragione Arrigo Sacchi, un demiurgo del calcio moderno. “Il successo è importante –afferma - quando è sostenuto dalla bellezza. Questa squadra è già nella storia. Armonia, sincronismi, fantasia collettiva, movimento senza palla hanno permesso varietà e fluidità di manovra”.  Il pubblico di Napoli ha fatto il resto, festeggiando a fine stagione la squadra dei cosidetti “zero tituli”, dimostrando competenza e lungimiranza. Questo team non ha solo un presente, avrà  anche un futuro. Spartito e direttore d’orchestra resteranno quelli degli ultimi 2 anni. Osare si può. Pur avendo tanti milioni in meno della Juve (che punta ai 550 milioni di fatturato) e poco appeal politico. Detesto quelli che si piangono addosso. Ma non è folle affermare che in questa stagione il Napoli ha subito più torti della Roma. Senza dimenticare l’ingiusta eliminazione patita in coppa Italia.

Il pallone d’oro che gli ha assegnato la curva è forse il premio che più ha apprezzato Maurizio, tifoso del ciuccio sin da ragazzino. Vada avanti con le sue idee: ci delizierà per almeno altri 12 mesi. Poi si vedrà.  “La bellezza non può essere interrogata: regna per diritto divino”. Oscar Wilde.